Yellowstone, il parco nazionale più antico d’America,
rischia la chiusura dopo che inondazioni record lo hanno travolto, distruggendo ponti, strade e cabine. I cambiamenti climatici provocano scioglimenti atipici di manti nevosi e smottamenti. Le conseguenze di tutto questo sono spesso tremende inondazioni che portano distruzione e talvolta anche morte.
È accaduto lunedì scorso. Forti piogge e lo scioglimento della neve dal Montana meridionale e dalla regione settentrionale del Wyoming hanno provocato disastrose inondazioni. Vittima illustre il Parco Nazionale di Yellowstone, costretto così a chiudere i battenti nel momento di punta della stagione. L’alluvione record ha portato all’evacuazione di 10.000 visitatori. Sono andati distrutti una pletora di ponti, strade e cabine. Infine, risultano gravemente danneggiate anche importanti infrastrutture elettriche e idriche.
Yellowstone è il parco nazionale più antico degli Stati Uniti. Il suo paesaggio caratteristico è frutto di secoli di cambiamenti geomorfologici. Quest’ultima catastrofe ambientale potrebbe aver alterato per sempre il terreno del parco.
Secondo il National Weather Service,
le forti piogge e lo scioglimento della neve di montagna hanno portato a livelli record l’acqua dei fiumi Yellowstone, Stillwater e Clarks Fork. Secondo quanto riferito, lunedì il fiume Yellowstone a Corwin Springs è salito a 4,2 metri. Quasi un metro in più del precedente record di altezza stabilito nel 1918, quando il livello raggiunse i 3,5 metri. Nel giorno successivo, le acque hanno spazzato via le capanne danneggiando le piccole città vicine, alterando e facendo a pezzi strade e ponti e interrompendo l’elettricità a migliaia di visitatori.
I danni maggiori si sono verificati proprio nelle piccole località adiacenti o prossime al parco, dove solitamente soggiornano i turisti. Secondo le autorità della contea di Carbon, circa 200 case sono state allagate nella Red Lodge e a Fromberg, nel Montana. Nel Montana centro-meridionale, le inondazioni del fiume Stillwaters hanno bloccato 68 persone nei campeggi. Le agenzie di servizi di emergenza locali hanno dovuto evacuare le persone con una zattera. Anche centinaia di turisti che soggiornavano a Gardiner, nel Montana, sono rimasti bloccati fino a quando le autorità non sono state in grado di riaprire una strada parzialmente distrutta dalla furie dell’acqua. Le inondazioni hanno anche provocato smottamenti in diverse contee del Montana.
L’acqua ha iniziato a ritirarsi martedì. L’entità completa dei danni è ancora sconosciuta. I funzionari hanno già valutato che la maggior parte dei danni si è verificata nella parte settentrionale del parco e nelle comunità di accesso di Yellowstone, nel Montana meridionale. Oltre ai danni alle strutture artificiali, le inondazioni hanno deviato, forse per sempre, il corso un famoso fiume da pesca
Qui l’originale da Impakter.com, scritto da Elizabeth Partsch.