La sculacciata fa bene o fa male ai nostri bambini? E’ una vecchia storia che torna. Sento già nelle orecchie l’eco dei no e dei sì che si incrociano e che lasciano, ovviamente, la questione irrisolta. E proprio perchè questo vetusto interrogativo ci intriga ancora, sarà bene partire da un fatto di cronaca, che risale – all’incirca- a un anno fa.
Protagonista un maestro elementare di una scuola del quartiere Comasina a Milano, sospeso dall’insegnamento.Era indagato per maltrattamenti agli alunni(età media 7-10 anni). Le sue punizioni, almeno alcune, erano tradizionali:per esempio metteva faccia al muro i più irrequieti. E chi di noi, i più anziani dico, non ricorda una “contemplazione” del genere alle elementari? Il maestro di cui parliamo impediva però agli alunni troppo vivaci persino di andare al bagno. E questo, francamente, al di là del caso Comasina, risulta francamente inaccettabile. Poniamoci allora un’altra domanda: quanti bambini oggi , in una Italia che vede di anno in anno diminuire drammaticamente il numero delle nascite, sono veramente danneggiati dai grandi? Dico “veramente” perchè una cosa è stare faccia al muro in classe per qualche tempo e un’altra è una punizione fisica tipo calci e schiaffi.
Stando a una recente indagine su 400mila bambini presi in carico dai servizi sociali ben 77mila risultano vittime di maltrattamenti. Che avvengono in prevalenza nella sfera familiare. E già qui possiamo rilevare una differenza non trascurabile: è in casa e non a scuola che i più piccoli subiscono dei maltrattamenti.E a tale proposito il Dizionario De Mauro fornisce una definizione agghiacciante del maltrattamento in famiglia: “delitto consistente nel comportamento di chi, in modo abituale e deliberato, sottopone ad atti lesivi dell’integrità fisica, della libertà o della dignità una persona della propria famiglia, un minore di anni 14 o una persona sottoposta alla propria autorità”. Maltrattamento: dunque delitto. Le cifre ci dicono che oggi sono troppi questi delitti.
E che forse sarebbe bene recuperare un po’ della saggezza antica, quell’est modus in rebus di cui parlavano i nostri padri latini. In epoche più vicine a noi Gandhi a sua volta sosteneva che “un genitore saggio lascia che i figli commettano errori”. Anzi:”e’ bene che una volta ogni tanto si brucino le dita”. Mi torna in mente per contrasto un vecchio e affettuoso proverbio della mia Napoli: “Mazze e panelle/ fanno ‘e figlie belle”. Cioè tanto tempo fa la sculacciata o lo schiaffo al momento giusto erano considerati persino salutari. Ma adesso stando alle cifre non ci sono più limiti.