Un mondo sostenibile è possibile? E’ difficile ed impegnativo ma lo è certamente. Sappiamo che perchè il cambiamento avvenga realmente biosgnerà che tutti abbiano chiare le idee e che tutti abbiano chiaro che ognuno deve fare una rivoluzione nel suo modo di vivere, lavorare, produrre, far denaro, essere solidale.
L’organizzazione no profit Avaaz (una parola che viene del medioriente che significa “voce, suono”) ha lanciato un sondaggio tra i suoi 65 milioni di iscritti in 194 paesi del mondo. L’organizzazione tramite il suo sito ha chiesto quali dovrebbero essere, secondo gli iscritti, le priorità dei prossimi mesi. Le 150 mila risposte arrivate hanno dato un quadro piuttosto interessante.
Anche perchè insieme alla richiesta delle priorità, Avaaz ha anche chiesto ad ognuno di suggerire il modo per affrontarle e risolverle. Ed arrivare ad un mondo sostenibile

Le risposte sulle priorità
Bello. E come farlo? Per esempio contro la crisi climatica cosa bisognerebbe fare?
è necessario in primo luogo fare pressione su governi e istituzioni finanziarie, perché smettano di investire su progetti che distruggono la natura. Il 45,10% invece chiede di sostenere la protezione di metà del pianeta per la conservazione della natura promuovendo piani di ripresa economica, sociale ed ecologica che funzionino per le persone e per il pianeta.

Ancora due questioni
Naturalmente nel sondaggio erano comprese anche domande sull’emergenza Covid che ovviamente in quanto emergenza si suppone che in un certo momento sarà superata. Ma altre due questioni sulle quali il popolo di Avaaz chiede di battersi immediatamente per un mondo sostenibile, sono l’uguaglianza di genere e la disinformazione.
Rispetto alla prima il 58.62% delle risposte vorrebbe rendere il 2021 l’anno in cui i governi si impegnino in un piano d’azione globale per proteggere le donne dalla violenza e finanziare gruppi che lavorino per sradicare la violenza di genere, mentre il 56,68% vorrebbe ottenere un impegno dai leader mondiali per porre fine ai matrimoni precoci entro il 2030 e finanziare gruppi in prima linea che lavorino per impedire che le bambine siano date in spose.
E poi, la domanda del sondaggio era “Come combattere la tempesta di disinformazione che minaccia le nostre società?”