Ucraina: la guerra – come tutte in realtà – si combatte anche con la propaganda come su Impakter Italia abbiamo scritto più volte, con la quale si cerca di veicolare notizie a volte false ed a volte che devono avere un impatto emotivo sulle parti in causa. Lunedì 28 marzo c’è un esempio abbastanza chiaro dai due lati del fronte.
La Pravda, giornale russo, riporta che :”Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky annuncerà presto la resa del paese” secondo quanto, dichiarato da Dimitar Shivikov, ex comandante della 61a brigata meccanizzata Stryamskaya (comandante di battaglione in Iraq, comandante nazionale del 18° contingente bulgaro in Afghanistan), in onda sulla Radio Nazionale Bulgara. Il quale ha anche anche espresso l’opinione che l’operazione speciale in Ucraina finirà con la vittoria di Mosca.
“Non ho dubbi che la Federazione Russa con il suo contingente militare vincerà questo conflitto. Finché l’obiettivo della Russia è quello di smilitarizzare e denazificare l’Ucraina, la Bulgaria non dovrebbe fornire armi a Kiev, perché questo porterebbe solo a un’escalation del conflitto, Non si spegne il fuoco versandoci sopra della benzina”. Nell’intervista, Shivikov ha anche dichiarato che l’Ucraina ha condotto “una politica estremamente russofoba” dal 2004. Allo stesso tempo, è Washington che ha manipolato l’Ucraina da oltreoceano, ha aggiunto.
In precedenza, scrive sempre la Pravda, il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko – sodale di Putin – ha anche parlato della possibile resa dell’Ucraina. Lukashenko ha raccomandato a Zelensky:”…di concludere un accordo con il presidente russo Putin. In caso di rifiuto, l’Ucraina sarà costretta a capitolare. Mosca offre a Kiev una versione assolutamente accettabile dell’accordo. Se Zelensky non è d’accordo, allora, credetemi, dovrà firmare un atto di resa in breve tempo” ha detto Lukashenko.

Il Kyiv Post – giornale di Kiev ed il più importante dell’Ucraina – riporta una notizia dal campo e ci porta in quello che potrebbe diventare da un momento all’altro il luogo più caldo in assoluto della guerra, cioè la città di Odessa di cui abbiamo raccontato qui ed ancora qui l’importanza. A firma di Ugo Poletti oggi c’è un articolo dal titolo :”Dispaccio da Odessa: L’Ucraina ha respinto lo sbarco del gruppo di sabotaggio russo”
“Le forze russe hanno cercato di far sbarcare un gruppo di sabotaggio e ricognizione nella regione di Odessa. Questo è stato riferito dal colonnello Vladislav Nazarov, ufficiale del Comando operativo meridionale, il 27 marzo. Secondo lui, le forze armate dell’Ucraina hanno respinto un tentativo dei marines russi di effettuare uno sbarco anfibio a Odessa. Il nemico ha usato barche ad alta velocità.
“Il nemico ha ricevuto un degno rifiuto; i sabotatori sono stati distrutti”, ha detto Nazarov.
Il rapporto non ha fornito ulteriori dettagli su eventuali perdite nemiche, né sull’obiettivo militare del gruppo di sbarco.
I russi continuano a condurre la ricognizione della costa e del Mar Nero con l’aiuto di aerei, ma i sistemi di difesa aerea ucraini della regione di Odessa sono all’altezza del compito. Il 26 marzo, la situazione a Odessa e nella regione di Odessa era stabile e controllata.
Questa operazione russa senza successo segue il recente aumento della pressione militare su Odesa da parte degli invasori al fine di creare una pressione psicologica sui difensori ucraini e rompere il loro morale. Ma il risultato è esattamente l’opposto”.