Imprenditori, grandi aziende, sportivi. Ed ora i grandi artisti della musica internazionale. Tutti stanno lasciando la Russia per colpa del suo presidente,Vladimir Putin, e della sua scellerata ed ignobile guerra all’Ucraina. Tra giugno e luglio nella capitale russa si tiene il Park Live Moscow, tre fine settimana di concerti con alcuni artisti e band di altissimo profilo internazionale. Alcuni di questi hanno già annunciato però il loro ritiro dall’edizione di quest’anno.
Tra i più famosi la star americana Iggy Pop, Biffy Clyro, The Killers e Placebo.
La band americana dei Green Day, la cantante islandese Bjork ed il gruppo rock inglese degli Iron Maiden hanno invece cancellato tutte le date dei loro tour sul territorio russo.
La maggior parte delle band iscritte al Park Live di Mosca quest’anno avevano anche in programma di suonare in un festival gemello a Kiev chiamato UPARK Festival. Grazie all’invasione russa del suo vicino è ora altamente improbabile che entrambi gli eventi abbiano luogo. Il Park Live, che si è tenuto per la prima volta nel 2013, non si svolge dal 2019, con le edizioni del 2020 e del 2021 entrambe cancellate a causa della pandemia di COVID-19.
Particolarmente grave è la rinuncia degli Iron Maiden una delle band più importanti e famose nel mondo, che tra l’altro hanno appena dato alle stampe il loro ultimo album, “The book of souls” e che in Russia hanno sempre riscosso un grande successo.
Tutto questo contrasta con il Festival della Pace di Mosca, che ebbe luogo nello Stadio Luzhniki (allora chiamato Stadio Centrale Lenin) il 12 e 13 agosto del 1989, evento organizzato dall’allora URSS e dagli Stati Uniti con lo scopo di promuovere la pace e combattere l’abuso di alcool e droghe. Fu un evento di portata mondiale per la quantità di artisti che intervenne e perchè fu la prima volta del rock nell’URSS, in uno stadio che aveva solo ospitato eventi di calcio e che fu riempito da oltre centomila persone.