Cos’hanno in comune alcune pellicole di successo quali Amici miei-atto II, Ladyhawke, Il nome della rosa, The American insieme a serie tv del calibro de La piovra? La risposta è un castello immerso nell’area del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in Abruzzo. Si tratta del Castello di Rocca Calascio, una piccola frazione in provincia di L’Aquila distante qualche chilometro da Calascio, un borgo storico che conta poco più di 130 abitanti. Come accertato dall’Istituto italiano dei castelli, la roccaforte detiene il primato di castello situato a quota più alta in Italia, con il suo posizionamento che sfiora quota 1.500 metri.
La storia
Le prime tracce ufficiali della sua presenza risalgono al 1380, quando viene citato in un documento come torre di avvistamento isolata, ma dalla costituzione della struttura portante, presumibilmente il castello è stato eretto su una roccaforte di epoca romana. Oltre alla sua funzione “militaresca”, grazie alla sua posizione era strategico per comunicare direttamente con la costa abruzzese che affaccia sull’Adriatico, il castello è legato alle vicende di numerose famiglie nobili delle varie epoche. Nel corso del tempo è passato di mano dai Colonna ai Piccolomini, dai Medici ai Borbone, solo per citarne alcune tra le più celebri ed è stato più volte ristrutturato e fortificato. Nel 1461, un terremoto distrusse in gran parte il borgo di Rocca Calascio e il castello subì qualche cedimento, nel 1703 invece, un altro terremoto distrusse gran parte del castello e del paese sottostante. Fu l’inizio del declino di entrambi, tanto che nel 1957 il borgo era deserto e ciò che rimaneva del castello abbandonato a sé stesso. Poi, negli anni ’80, iniziarono i lavori di restauro del castello e alcuni edifici del borgo vennero rimessi in vita convertendoli in strutture ricettive e arrivò subito il cinema a dare notorietà a quello che, nel 2019, il National Geographic ha inserito tra i quindici castelli più belli al mondo. Notorietà grazie alla quale, oggi, il castello restaurato quindi visitabile e il borgo di Rocca Calascio sono tra le mete turistiche più frequentate dell’intera provincia aquilana.

La struttura
La singolare conformazione della struttura è stata descritta minuziosamente sul portale dell’Ente Parco Gran Sasso Monti della Laga, che lo definisce “… per la sua coerenza d’impianto e per l’accuratezza costruttiva, una delle più interessanti strutture divensivo-militari”. Il castello è formato da una pianta quadrata con quattro torrioni circolari agli angoli e un maschio centrale quadrato. Nel basamento si apre l’ingresso sopraelevato rispetto al piano calpestabile della corte interna, mentre le torri cilindriche sono fortemente scarpate e dotate di feritoie ad arciera con sottostante archibugiera circolare. La rocca è situata a dominio della valle del Tirino e della Piana di Navelli e, separate da un fossato sono presenti alcune abitazioni che costituivano l’antico borgo di Rocca Calascio, anch’esso meta turistica per la presenza di alcuni edifici di valore storico, come la chiesa ottagonale della Madonna della Pietà, costruita nel 1451, il convento e la chiesa di S. Maria della Grazie, al cui interno è conservato un dipinto di Cesare Giulio Bedeschini, le chiese di S. Carlo, di S. Antonio Abate e di S. Leonardo, quest’ultima impreziosita da una serie di interessanti affreschi. Dopo la centenaria decadenza, dunque, oggi il complesso è rifiorito e merita davvero di essere visitato per tutti gli amanti dei borghi storici e dei castelli.