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Rifiuti elettronici: una bomba ecologica pronta ad esplodere

by Mauro Pasquini
16 Settembre 2021
in 2030, Ambiente, Energia, Mondo, Primo Piano, Storie, Tech
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Rifiuti elettronici “all’assalto delle discariche“. Ecco le cifre da capogiro del tipo di rifiuti solidi che presenta il maggior incremento a livello globale.

I rifiuti elettronici rappresentano il flusso di rifiuti solidi col più rapido incremento a livello globale. Eppure, solo una piccola parte di questi viene riciclato. Negli USA si tratta di meno del 25%. Tutto il resto viene incenerito o finisce in discarica. L’elettronica è costituita da materiali preziosi, come metalli, vetro e plastica, che richiedono ingenti quantità di energia per l’estrazione e la produzione. E tali materiali possono essere assai dannosi per l’ambiente. Due esempi tra i tanti: mercurio e berillio.

L’elenco è enormemente vasto: semiconduttori, televisori, sistemi di altoparlanti, videocamere di tipo domestico, jukebox e amplificatori per strumenti musicali, varie applicazioni per l’intrattenimento e la comunicazione. Se non correttamente gestiti, tutte questi “compagni” che oggi migliorano la nostra quotidianità sono destinati a diventare una minaccia la nostra salute nel futuro a brevissimo termine. È di questi giorni la notizia che solo in Italia ci sono ben 17 milioni di televisori pronti per finire in discarica. Una bomba ecologica che rappresenta una beffa nella minaccia. Infatti questo esercito di televisori da “pensionare” si deve alle nuove misure per la transizione digitale. Si rischia cioè che un approccio che ci migliora la vita finisca per minare l’ambiente e quindi la nostra salute. 

Di che cifre parliamo

Nel 2019 il mercato globale dei prodotti elettronici ha raggiunto un valore di quasi 1.097,7 miliardi di dollari. Presentando così un tasso di crescita di ben il 4,6% dal 2015. Una cavalcata impetuosa ridimensionata in parte solo dalla contrazione economica globale dovuta alla pandemia da covid-19. Il calo nel 2020 è stato circa del 5%. Ma già entro il 2023 è prevista un’ulteriore crescita. Stiamo dunque parlando di cifre da capogiro. Miliardi di dispositivi per il cui smaltimento è urgente ideare soluzioni sostenibili.

Una questione di mentalità

Ma non dobbiamo solo aspettarci soluzioni da governi e organizzazioni internazionali. Noi cittadini dobbiamo in primis sforzarci di cambiare mentalità. Prima di acquistare un ricambio dobbiamo valutare se davvero non è possibile ripararlo. Dobbiamo resistere alla tentazione del “nuovo”, instillato dalla pubblicità con cui le aziende ci bombardano per invitarci ad acquistare il prodotto all’ultimo grido. Dovremmo chiederci ogni volta se ne abbiamo davvero bisogno. E ancora, vendere e comprare l’usato. Infine, il riciclo. Questo è punto delicato perché coinvolge tecnologie che vanno ben oltre la portata del singolo cittadino. Ma dobbiamo fare noi il primo passo, occupandoci di fare un corretta raccolta differenziata, senza scetticismo e indolenza.

Un esempio particolarmente esauriente su quanto sia cruciale il riciclaggio: secondo l’Environmental Protection Agency (EPA), riciclare un milione di laptop consente di risparmiare l’equivalente energetico dell’elettricità utilizzata da più di 3500 case statunitensi all’anno. Ciò è particolarmente importante perché uno studio condotto in Cina ha dimostrato che l’estrazione di rame, oro e alluminio è 13 volte più costosa del processo di riciclaggio dei vecchi dispositivi elettronici.

 

Tags: discaricariciclaggiorifiutirifiuti elettronicisviluppo sostenibiletelefoninitransizione digitaletv
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