Impakter Italia
No Result
View All Result
Impakter Italia
No Result
View All Result
Home 2030

Rifiuti di plastica monouso: le aziende e i Paesi più inquinanti

by Stefano Iannaccone
23 Maggio 2021
in 2030, Ambiente, Energia, Primo Piano
Plastica rifiuti

Foto di Ben Kerckx da Pixabay

Share on FacebookShare on Twitter

La ExxonMobil è l’azienda che produce più plastica usa e getta, mentre l’Australia è il Paese con il maggior spreco di plastica per abitante. Ma l’Italia non può certo dare lezioni: è al decimo posto di questa graduatoria, quarto Paese europeo, capace di fare peggio anche della Germania. Il tutto con una drammatica certezza globale: l’inquinamento causato dalla plastica, in termini di peso, supera le 23mila balenottere azzurre.

Il Plastic Waste Markers Index, realizzato dalla Minderoo Foundation, fotografa una situazione tutt’altro che entusiasmante riguardo al rispetto dell’ambiente. Lo studio analizza sia il livello delle imprese che su quello governativo. I dati sono significativi. Venti aziende, in tutto il pianeta, producono il 55% dei rifiuti di plastica, concorrendo in maniera pesante all’emergenza inquinamento e alla crisi climatica. In totale, nel 2019, hanno prodotto 130 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica. “Il diciannove per cento di questi rifiuti – circa 25 milioni di tonnellate metriche – è diventato inquinamento, scaricato negli oceani o sulla terraferma”, spiegano gli autori della ricerca. “Questo – aggiungono gli esperti – equivale al peso di oltre 23mila balenottere azzurre”.

I Paesi che sprecano maggiore plastica monouso per persone
I Paesi che sprecano maggiore plastica monouso per persone

Rifiuti di plastica: le aziende più inquinanti

Basti pensare che, stando ai dati del dossier Plastic Waste Markers Index, la sola ExxonMobil, colosso petrolifero statunitense, produrrebbe 5,9 milioni di tonnellate di plastica monouso. In seconda posizione, figura un’altra azienda di chimica nordamericana, la Dow, che sfornerebbe 5,6 milioni di tonnellate di plastica. Alle spalle c’è un’altra realtà del settore petrolifero, la cinese, Sinopec, che si attesta a 5,3 milioni di tonnellate. Al di sotto dei 5 milioni viene indicata la thailandese Indorama Ventures (operante nella chimica) e la Saudi Aramco, compagnia nazionale saudita di idrocarburi e quinta nel ranking stilato.

“La plastificazione dei nostri oceani e il riscaldamento del nostro pianeta sono tra le più grandi minacce che l’umanità e la natura abbiano mai affrontato”, spiega l’imprenditore Andrew Forrest AO, presidente e co-fondatore della Minderoo Foundation. “Gli sforzi globali – aggiunge – non saranno sufficienti per invertire questa crisi a meno che i leader governativi, economici e finanziari non agiscano nell’interesse dei nostri figli e nipoti”.

Plastica classifica inquinamento
La classifica del Plastic Waste Markers Index

Come va in Italia con la plastica

L’Australia è invece il Paese che produce la maggior quantità di rifiuti di plastica monouso per abitante di inquinamento, arrivando quasi a 60 kg per persona all’anno. Alle spalle ci sono gli Stati Uniti, che vanno comunque oltre i 50 kg. A seguire Corea del Sud e Regno Unito, che si attestano sopra i 40 chili per persona, collocandosi davanti al Giappone. L’Italia è nella top ten, giusto al decimo posto, sforando la sfoglia dei 20 kg di rifiuti di plastica monouso per ogni cittadino. La sorpresa maggiore arriva da una constatazione: in media la Cina, il più grande produttore di plastica monouso in volume, si ferma a 18 kg di rifiuti in plastica ogni anno. 

Al Gore, ex vicepresidente degli Stati Uniti, sottolinea l’importanza di questo tipo di ricerca: “Individuare le cause profonde della crisi dei rifiuti di plastica ci consente di contribuire a risolverla”. “Le traiettorie della crisi climatica e della crisi dei rifiuti di plastica – rileva Al Gore – sono sorprendentemente simili e sempre più intrecciate”.

Previous Post

Non solo ristoratori, la crisi economica e il rischio povertà

Next Post

Draghi al G20 sulla salute. Ecco cosa ha detto

Stefano Iannaccone

Related Posts

energia
Ambiente

Energia: meglio il fotovoltaico o i pannelli solari?

29 Luglio 2022
acqua
Acqua

Siamo il paese con più acqua in Europa eppure…

28 Luglio 2022
animali
Ambiente

Animali: curiamoli meglio ed avremo meno gas serra

27 Luglio 2022
Next Post
Draghi al G20 sulla salute. Ecco cosa ha detto

Draghi al G20 sulla salute. Ecco cosa ha detto

Latest Posts

energia

Energia: meglio il fotovoltaico o i pannelli solari?

29 Luglio 2022
acqua

Siamo il paese con più acqua in Europa eppure…

28 Luglio 2022
animali

Animali: curiamoli meglio ed avremo meno gas serra

27 Luglio 2022
cambiamenti climatici

L’Italia non ha ancora un Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici

26 Luglio 2022

Impakter informs you through the eco news site and empowers your sustainable lifestyle with its eco products marketplace.

Visit here IMPAKTER ECO for your eco products needs.

Registered Office Address

32 Lots Road, London
SW10 0QJ, United Kingdom


IMPAKTER Limited

Company number: 10806931

Impakter is a publication that is identified by the following International Standard Serial Number (ISSN) is the following 2515-9569 (Printed) and 2515-9577 (online – Website).


Office Hours - Monday to Friday

9.30am - 5.00pm CEST


Email

stories [at] impakter.com

Cos’è Impakter Italia.

Un magazine dedicato allo sviluppo sostenibile, con approfondimenti su start up innovative. Impakter Italia è una nuova piattaforma web. Ci occuperemo prevalentemente di sostenibilità, secondo le indicazioni dei 17 punti del UN Sustainable Development Goals, salvaguardia dei beni culturali, politica, esteri
Direttore: Luca Ajroldi

© 2022 IMPAKTER. All rights reserved.

No Result
View All Result
Impakter.com uses cookies to enhance your experience when visiting the website and to serve you with advertisements that might interest you. By continuing to use this site, you agree to our use of cookies. Visit our Privacy and Cookie Policy.