La maggior parte delle batterie ricaricabili nell’elettronica di consumo e nelle e-bike o negli scooter non sono sostituibili o non riparabili, con conseguente riduzione della vita del prodotto, aumento dei rifiuti elettronici, perdita di materiali rari e spese inutili per i consumatori.

Questo rapporto è un’iniziativa dell’Ufficio europeo dell’ambiente, della campagna Right to Repair e dell’Istituto per l’economia ambientale industriale dell’Università di Lund.
La ricerca proviene da indagini e interviste con riparatori e riciclatori, così come da un’analisi approfondita della letteratura sullo stato e le opportunità della rimovibilità delle batterie. Il risultato è la prima ricerca estesa sull’argomento.
A fronte di un mercato stimato in crescita fino al 60% per l’elettronica domestica e fino al 15% per biciclette e scooter, si legge nel report, l’immissione in commercio di batterie a ioni di litio di qualità scadente e non progettate per il riciclo si traduce in tempi di vita dei prodotti più brevi, aumento dei rifiuti elettronici, perdita di materiali rari e spese inutili per i consumatori.
Limitandosi all’elettronica, il rapporto stima che garantire che tutti i nuovi telefoni e tablet venduti nell’Ue nel 2030 abbiano batterie facilmente rimovibili e sostituibili potrebbe abbassare il livello delle emissioni annuali di questi dispositivi del 30%, ridurre la perdita di materie prime critiche come cobalto e indio, e risparmiare ai consumatori europei 19,8 miliardi di euro. Eeb chiede a Europarlamento e Consiglio Ue di affrontare la questione nella discussione del regolamento sulle batterie proposto dalla Commissione europea nel dicembre 2020.