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PNRR: pari opportunità per le donne

by Eduardo Lubrano
29 Aprile 2021
in 2030, Politica, Primo Piano
PNRR e donne

@piqsels.com

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L’obiettivo 5 dell’Agenda Onu 2030 mira a ottenere la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l’eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti del genere femminile (compresa l’abolizione dei matrimoni forzati e precoci) e l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione. Ora ne parlano tutti ma Impakter Italia affronta dall’inizio del suo percorso questo argomento imbarazzante :il gender gap.

Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza contiene una serie di misure destinate proprio ad aumentare le possibilità del genere femminile di avere pari opportunità nel mondo del lavoro ed una migliore e diversa protezione.  Si parte dai numeri che sono sconcertanti: a dicembre 2020, su 101 mila unità di lavoro perse, 99 mila sono state donne. Il dato generale dell’intero periodo di pandemia fino a questa fine di aprile dice che di  su 456 mila unità di lavoro perse, più di 315 mila sono donne.

La partecipazione delle donne all’economia italiana è al 53%, inferiore al resto dei paesi europei che è in media al 68 per cento. La Banca d’Italia aveva calcolato un aumento del 7% del prodotto interno lordo se si fossero raggiunti gli obiettivi europei di occupazione (al 60%) e di parità di salario.

PNRR e donne
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Perchè la forbice si pè allargata

“Le disuguaglianze di genere hanno radici profonde” c’è scritto nel documento del PNRR. E ci sono anche le spiegazioni del perchè in questo periodo pandemico tali disuguaglianze si sono accresciute nel mondo del lavoro. La didattica a distanza e lo smart working sono state le principali cause della perdita di posti di lavoro al femminile perchè molte donne hanno preferito la famiglia (il 60%) alla carriera.

Da qui è partito il Governo per una Strategia nazionale per la parità di genere per gli anni 2021-2026 che punta a scalare la classifica del Gender Equality Index, che vede oggi l’Italia ferma al 14° posto, con 63,5 punti su 100.

Le proposte del PNRR sono divise in sei missioni e tra queste – per le donne –  sono previste queste azioni:

missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura: ovvero promozione di posizioni dirigenziali di alto livello e incentivi per il corretto bilanciamento tra vita professionale e vita privata. Investimenti nell’imprenditoria femminile digitale (start up);

missione 4 – Istruzione e Ricerca: un piano asili nido e di estensione del tempo pieno per semplificare la gestione della cura famigliare e l’occupazione femminile;

missione 5 – Inclusione e Coesione: prevede uno specifico investimento nell’imprenditoria femminile, soprattutto nelle aree più critiche per la crescita professionale delle donne. In più sono previste azioni per l’autonomia delle persone disabili, azioni che avranno effetti indiretti sull’occupazione femminile.

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missione 6 – Salute: rafforzamento dei servizi di prossimità e di supporto domiciliare.

Il Piano prevede anche un investimento significativo per i giovani e le giovani dunque non si occupa solo delle donne che già sono in età da lavoro. I giovani beneficeranno dei progetti nei campi dell’istruzione e della ricerca, come pure dello stanziamento di risorse per l’estensione del tempo pieno scolastico e per il potenziamento delle infrastrutture sportive (a tal proposito, è promossa l’attività motoria nella scuola primaria, in funzione di contrasto alla dispersione scolastica).

C’è di più. I giovani beneficeranno dei progetti nei campi del ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione, come pure del rafforzamento del Servizio Civile Universale.

 

 

Tags: Agenda Onu 2030donnegender gapGenrder Equality InexPnrrServizio Civile UniversaleStrategia nazionale per la parità di generesviluppo sostenibie
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