Pitigliano, dentro l’Area del Tufo, nel cuore della Maremma Toscana, tra Viterbo e Grosseto. Gran parte degli edifici e delle torri è stata realizzata con la stessa roccia del costone su cui sorge il paese – il tufo – che sta lì dall’epoca degli Etruschi che come spesso è accaduto in queste zone hanno dato storia e brillantezza a villaggi e piccoli insediamenti. E’ un pò fuori dagli schemi abituali di Impakter Italia che si occupa di borghi ma il posto è così belle che vale la pena di scoprirlo.
E poi forse di fare una precisazione:”Paese” indica un centro abitato non molto grande, e con un numero di abitanti limitato. “Villaggio” è simile a paese però è un termine che si riferisce di solito al passato, erano piccoli paesi di campagna. Anche “borgo” è di solito riferito al passato, e indica un piccolo centro abitato ma fortificato.
E’ in epoca romana che Pitigliano prende il nome che conosciamo: Petilio e Ceciliano, giovani scappati da Roma dopo il furto della Corona di Giove decisero di fermarsi da queste parti, mettendo su una piccola comunità, che poi è diventata città, che prese il nome di Petiliano originariamente, dalla fusione di quelli dei due romani, e poi nei secoli successivi, Pitigliano.
Quello che caratterizza Pitigliano e la sua area sono le Vie Cave, antichissime vie di comunicazione scavate a mano nella roccia tufacea dagli Etruschi, utilizzate come via di comunicazione e difesa, e le meravigliose Necropoli, le Città dei Morti. Tante le cose da vedere in questo paese. Intanto per star tranquilli, anche qui c’è un palazzo di una delle nobili famiglie romane che grazie al sostegno dato al Papa nei vari secoli, hanno goduto di elargizioni d terreni e favori di ogni genere. A Pitigliano c’è Palazzo Orsini, signori della contea di Pitigliano, Sovana e Santa Fiora. Ma c’è anche il Teatro Salvini, costruito nel 1823 dalla Società Filodrammatica dei Ravvivati e l’Acquedotto Mediceo, elegante struttura costruita per volere degli Orsini, proseguita in epoca medicea e poi restaurato dai Lorena. Insomma una bella serie di nobili, anche se non tutti romani.

Sinagoga, il Forno delle Azzime, la Macelleria Kasher, la Cantina ed il Bagno Rituale sono luoghi tipici di una comunità ebraica: Pitigliano è stata definita “la piccola Gerusalemme” perchè a partire dalla fine del 1500 ha iniziato ad ospitare tantissimi ebrei che per trovarsi un pò a casa, hanno costruito i loro punti di riferimento col risultato di abbellire una tipica città italiana medievale.
Poi ci sono la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, la Chiesa di San Rocco, l’edificio più antico di tutto il paese e il Santuario della Madonna delle Grazie, appena fuori Pitigliano, in posizione panoramica rispetto al borgo.
Impensabile non visitare il Museo Archeologico della Civiltà Etrusca, in un’ala di Palazzo Orsini ed ospita reperti rinvenuti nella Necropoli di Poggio Buco, così come merita un passaggio il Museo Archeologico all’Aperto Manzi che mette in collegamento la “città dei vivi” con la “città dei morti”.
C’è qui una via cava che permette la visita di una una necropoli, Museo di Palazzo Orsini con ventuno sale piene di affreschi e soffitti quattrocenteschi dipinti, arredi d’epoca, opere di oreficeria e argenteria, monete, sculture lignee, dipinti su tela e su tavola, tessuti preziosi pervenuti al museo dai principali luoghi di culto del territorio. Si chiude col Percorso Ebraico composto da museo, sinagoga e ghetto.
Ci sono poi le manifestazioni che è bello non perdere a Pitigliano: la Torciata di San Giuseppe a Marzo, l’Infiorata a Giugno e la Festa del Contadino in scena nel primo fine settimana di Agosto a Calici di Stelle. A settembre c’è un evento per i prodotti enogastronomici tipici di Pitigliano e la Festa della Contea, ricostruzione storica che si tiene nella seconda metà del mese. E sempre nello stesso mese ecco Settembre DiVino la festa nelle cantine tufacee.
