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Perché la corrente del Golfo preoccupa il pianeta

by Stefano Iannaccone
19 Agosto 2021
in 2030, Acqua, Ambiente, Primo Piano
Cambiamenti climatici

Cambiamenti climatici o riscaldamento globale? Sappiamo la differenza? - - CC0, public domain, royalty free

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La corrente del Golfo preoccupa il mondo, a causa dei cambiamenti climatici, diventando l’altra faccia dell’emergenza-clima. E, come in cortocircuito, questo potrebbe avere effetti dirompenti proprio sulle temperature nel pianeta. Secondo gli scienziati dell’Istituto per la ricerca di Postdam, la corrente del Golfo, definita circolazione meridionale atlantica rovesciata (la sigla per indicarla è Amoc), sta per fermarsi. O meglio: sta per collassare. E cosa comporta questo scenario? Il suo stop significherebbe un improvviso calo delle temperature in un’area che va dall’Europa del nord e occidentale la parte orientale del Nord America. Dunque, per intenderci, alcune aree costiere della Norvegia andrebbero verso un repentino congelamento, diventando inabitabili. 

Ma non solo. L’evento interromperebbe le piogge, da cui dipendono miliardi di persone per il cibo in India, Sud America e Africa occidentale. E ancora: ci sarebbe un aumento delle tempeste e abbassamento delle temperature in Europa e l’innalzamento del livello del mare al largo del Nord America orientale. Inoltre metterebbe ulteriormente in pericolo la foresta pluviale amazzonica e le calotte glaciali antartiche. Abbastanza chiaro, insomma.

Cosa dice la ricerca

Gli studiosi di Postdam hanno individuato un grave problema ossia, la  “quasi completa perdita di stabilità nell’ultimo secolo” della corrente del Golfo. Le correnti, in realtà, sono al punto più lento da almeno 1.600 anni. E lo studio mostra che potrebbero essere vicine allo stop, al tanto temuto collasso. “I segni di destabilizzazione già visibili. Sono qualcosa che non mi sarei aspettato e che trovo spaventoso”, ha spiegato al The Guardian Niklas Boers, a capo del team di ricercatori. “È qualcosa che non possiamo permetterci che accada”. Nessuno è in grado di indicare quale livello di CO2 possa innescare il collasso dell’Amoc, hanno evidenziato gli esperti. 

La Corrente del Golfo

Eppure una soluzione c’è ed è in linea con quanto sostenuto, nell’ultimo rapporto, dall’Ipcc (qui per leggerne una sintesi): contrastare i gas serra. “L’unica cosa da fare è mantenere le emissioni più basse possibile”, ha spiegato Boers. Insomma, il declino dell’Amoc “può essere associato a una perdita quasi completa di stabilità nel corso dell’ultimo secolo e l’Amoc potrebbe essere vicino a una transizione critica verso la sua modalità di circolazione debole”. Levke Caesar, della Maynooth University in Irlanda, ha analizzato la ricerca: “Il metodo di studio non può darci una tempistica esatta di un possibile collasso, ma l’analisi presenta prove che l’Amoc ha già perso stabilità. Prendo questo come un avvertimento che potremmo essere più vicini di quanto pensiamo”. 

Cos’è la Corrente del Golfo

 

La corrente del Golfo, dal punto di vista tecnico, è una corrente oceanica, che parte dal Golfo del Messico e si irradia nell’oceano e appena arriva nell’Atlantico prende il nome di Corrente Nord Atlantica, avviando la sua funzione mitigatrice del clima. Come detto, infatti, ha un impatto regolatorio su varie regioni, principalmente il l’Europa occidentale e del nord, e gran parte del Nord America. Uscendo dal discorso meno tecnico, è uno strumento di riscaldamento. Il calore è generato proprio nel Golfo del Messico che si diffonde nell’oceano. Questo meccanismo, per l’aumento delle temperature che interrompono il flusso naturale, sta per interrompersi. Trasformando la terra in un pianeta quasi inabitabile. 

Tags: cambiamenti climaticiclimacorrente del golfoemergenza climaticasurriscaldamento globale
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