Auto a benzina e diesel: oggi martedì 7 e domani mercoledì 8 giugno all’Europarlamento va in aula una votazione epocale: si o no al bando totale di queste auto inquinanti – emettono entrambe Co2 – entro il 2035? Oppure come vuole una buona fetta del parlamento continentale, ci sarà ancora spazio per un 10% di questi veicoli per qualche anno.La questione riguarda anche i furgoni. Con la. speranza che in questi 12 anni le auto elettriche, ad idrogeno, i trasporti pubblici abbiano un’accelerazione tecnologica in avanti da poter sostituire i vecchi motori e veicoli.
La votazione di oggi concerne la prima tranche del pacchetto clima Ue che l’Europarlamento si appresta ad approvare tra martedì e mercoledì prossimo a Strasburgo. Tutti i testi dovranno poi essere negoziati con Commissione e Consiglio Ue, ma l’Eurocamera sarà la prima istituzione Ue a prendere posizione sui dossier più importanti del pacchetto “fit for 55”. I ministri dell’ambiente dovrebbero adottare i loro orientamenti in materia nella riunione del 28 giugno.
Il 14 luglio scorso la Commissione europea ha approvato il Pacchetto clima “Fit for 55”, le misure volte a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli raggiunti nel 1990. Il Pacchetto clima “Fit for 55” (di seguito il Pacchetto “Fit for 55”) si presenta dunque come un’ulteriore norma programmatica volta a supportare il processo di transizione ecologica contemplato nel Green Deal.
Le proposte contenute nel Pacchetto sono numerose ed investono diversi settori dall’economia ai trasporti, dalle energie rinnovabili all’efficientamento energetico. In particolare, il Pacchetto “Fit for 55” oltre a revisionare alcuni testi normativi già esistenti propone l’inserimento di nuove iniziative in determinati settori quali clima, energia e combustibili, trasporti, edilizia, uso del suolo e silvicoltura. Di seguito una disamina delle principali novità.
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Il sistema ETS cos’è e come funziona
Il sistema ETS dell’Unione europea, noto anche come sistema di scambio quote di emissione, è nato nel 2005 tramite la Direttiva EU Emission Trading System (di seguito la Direttiva ETS) e rientra tra gli strumenti più importanti varati dalla Commissione europea al fine di rispettare quanto stabilito nel Protocollo di Kyoto. La Direttiva ETS stabilisce che gli impianti europei con elevati volumi di emissioni possano operare soltanto previa autorizzazione da parte degli enti nazionali. In Italia l’organo competente per la corretta attuazione della Direttiva ETS è il Comitato ETS, istituito presso il Ministero della Transizione ecologica.
Il sistema ETS è regolamentato dal principio “cap&trade” in forza del quale viene fissato un limite alla quantità di emissione di alcuni gas serra che gli impianti possono emettere in atmosfera. In particolare i gas serra oggetto del sistema ETS sono i seguenti:
- Anidride carbonica (CO2) derivante da: produzione di energia elettrica e di calore; settori industriali ad alta intensità energetica (comprese raffinerie di petrolio, acciaierie e produzione di ferro, metalli, alluminio, cemento, calce, vetro, ceramica, pasta di legno, carta, cartone, acidi e prodotti chimici organici su larga scala) e aviazione civile;
- Ossido di azoto (NO) derivante dalla produzione di acido nitrico, adipico e gliossilico e gliossale;
- Perfluorocarburi (PFC) derivanti dalla produzione di alluminio.
Ogni impianto autorizzato deve monitorare annualmente le proprie emissioni e compensarle con quote di emissione europee (European Union Allowances, EUA e European Union Aviation Allowances, EUA A) che possono essere successivamente comprate e vendute sul mercato da parte di altri impianti.
Il Pacchetto “Fit for 55” prevede non solo l’ampliamento del sistema ETS al settore del trasporto marittimo, del trasporto statale e degli edifici ma anche di iniziare ad applicare sin dal 2026 il sistema ETS a questi ultimi due settori.
Aggiornamento della Direttiva sulle energie rinnovabili
Il Pacchetto “Fit for 55” prevede di aumentare l’obiettivo di produzione da energie rinnovabili dall’attuale 32% al 40% entro il 2030.
Modifica della Direttiva sull’efficienza energetica
Al fine di ridurre il consumo di energia nonché diminuire le emissioni in atmosfera, il Pacchetto “Fit for 55” stabilisce inoltre che la Direttiva sull’efficienza energetica prevederà di fissare a livello europeo un obiettivo annuale tale per cui il settore pubblico dovrà ristrutturare ogni anno il 3% dei suoi edifici, andando così in continuità con quanto previsto nel documento programmatico A Renovation wave approvato dalla Commissione europea ad ottobre 2020 e con cui si punta alla ristrutturazione di 35 milioni di edifici europei entro il 2030.