Marmolada, la tragedia è compiuta e purtroppo ci sono dei morti, dispersi, feriti. C’è quel che dice Reihnold Messner .”Ma quale fatalità. Non facciamo nulla per salvare la terra. E comunque non si va su un ghiacciaio in questo periodo dell’anno“. Ma c’è anche quello che abbiamo scritto noi di Impakter Italia, con Stefano Iannaccone per la precisione, il 1 settembre del 2020 nel post intitolato :”Marmolada: l’emergenza climatica cancella il ghiacciaio“.
“Solo roccia al posto del ghiaccio. È quello che accadrà, tra quindici anni, al ghiacciaio della Marmolada. Un segno inequivocabile dell’emergenza climatica. Ma quello della Marmolada, per quanto sia il caso più simbolico, non è certo isolato. Si tratta, purtroppo, dell’indicatore di una tendenza, che rischia di diventare irreversibile. Del resto l’Italia, in questa estate, ha già subito eventi che confermano l’aumento delle temperature in atto.
Gli esperti dell’Università di Padova hanno lanciato l’allarme, nell’ambito della campagna di Legambiente, la “Carovana dei Ghiacciai”. Una disamina che smorza i facili entusiasmi sulla riduzione delle emissioni, legata al lockdown. L’impatto è stato limitato al periodo di chiusura. “Il ghiacciaio negli ultimi 70 anni ha ormai perso oltre l’80% del proprio volume passando dai 95 milioni di metri cubi del 1954 ai 14 milioni attuali e le previsioni di una sua estinzione si avvicinano sempre di più: il ghiacciaio potrebbe avere non più di 15 anni di vita”, ha affermato Aldino Bondesan, coordinatore delle campagne glaciologiche per il Triveneto”
Dopo aver letto interamente il post di Iannaccone nessuno potrà più credere alle parole ed alla lacrime dei coccodrillo di queste ore: si sapeva che poteva accadere e nessuno ha voluto far niente. Anche queste sono morti che pesano direttamente sulla coscienza di chi doveva agire e come sempre in questi casi in Italia ha fatto finta di non sapere.