La protesta a favore della richiesta di sospensione temporanea dei brevetti su vaccini e farmaci contro il virus Covid-19 farà tappa a Ginevra da domenica 12 a mercoledì 15 giugno, in occasione dell’incontro interministeriale del Wto (World Trade Organization) – Organizzazione Mondiale del Commercio – dove sono previsti, a partire da sabato 11 giugno, manifestazioni e iniziative promosse da movimenti e organizzazioni da tutta Europa.
Nessun profitto sulla pandemia
“Siamo all’ultima spiaggia – ha dichiarato Vittorio Agnoletto, coordinatore della Campagna Europea “Right 2 Cure No Profit on Pandemic” – Il WTO deve approvare “senza se e senza ma” quanto chiediamo ormai da quasi 2 anni, con India e Sudafrica, insieme ad oltre 100 Paesi e centinaia di personalità a livello mondiale. La pandemia è tutt’altro che terminata, come dimostra la diffusione della variante BA.5 di Omicron che è già arrivata in Portogallo e quindi in Europa. Accordi poco trasparenti “tagliano” il diritto delle nazioni povere all’accesso ai vaccini e alle cure contro il Covid 19 e le sue varianti e producono non solo gravi conseguenze immediate sulla salute di quei popoli, ma mettono a rischio tutta l’umanità, compresa la nostra. Il virus, infatti, non conosce confini”.
I dati sui vaccini
Mentre in Italia e in Europa siamo alla quarta vaccinazione nei paesi poveri appena il 16% delle persone ha ricevuto la prima dose (fonte OMS): ciò rappresenta una vera e propria spada di Damocle non solo su quei popoli ma anche su quelli dei Paesi “ricchi” perché “come ripetutamente denunciato, il coronavirus continua a circolare senza intralci e a produrre sempre nuove varianti”. “Ciò che sconvolge è che la pandemia è diventata causa di morte per oltre 18 milioni di morti, secondo studi indipendenti, ma ha prodotto guadagni stratosferici per le aziende farmaceutiche con la creazioni di oltre 500 nuovi multimiliardari, nell’assoluta acquiescenza dei governi d’Europa, compreso il nostro che nulla ha fatto per sostenere, ad esempio, la diffusione del vaccino senza brevetto, il Corbevax della italo-honduregna Maria Elena Bottazzi” continua il Dott. Agnoletto.
L’appello di Medici Senza Frontiere: #spazioallecure
Secondo Medici Senza Frontiere alle dichiarazioni iniziali di governi e attori internazionali sui vaccini contro il Covid-19 come beni comuni “non hanno fatto seguito misure concrete di politica internazionale con cui rendere i vaccini e i trattamenti accessibili equamente a livello globale”. Rimane fondamentale definire chiaramente i meccanismi che regolano la cooperazione tra stati e le modalità di distribuzione e di accesso al vaccino, in modo da garantire equità e inclusione di tutti i Paesi.
Oggi gli stati economicamente più forti si sono assicurati un vantaggio e una maggiore libertà di utilizzo del prodotto, rispetto agli stati più deboli. In tempo di pandemia, sarebbe auspicabile assicurare, con la necessaria coordinazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), una condivisione trasparente dei saperi, degli accordi sulle proprietà intellettuali esistenti e i dati necessari per produrre vaccini, terapie e tutte le altre misure di contrasto alla pandemia. Inoltre, devono essere resi noti i contributi pubblici ricevuti dall’industria farmaceutica, cui non deve essere lasciata libera iniziativa nella definizione del prezzo e della distribuzione dei vaccini.
Le trattative sui vaccini tra Ue e Usa
Preoccupano fortemente le notizie che arrivano sulle trattative in corso fra la delegazione Uee quella Usa, Paese che pure si era dichiarato favorevole alla moratoria dei brevetti. “Pare infatti – ha aggiunto Vittorio Agnoletto – che stiano lavorando a un compromesso rispetto all’idea originaria di moratoria di Sudafrica e India. Tale proposta sta evolvendo al ribasso: riguarderebbe solo i vaccini e non i kit diagnostici, escluderebbe la condivisione del know-how, diversi Paesi in via di sviluppo rischierebbero di non poterne trarre alcun beneficio, mentre ne sarebbe esclusa la Cina (la Russia sta pensando di abbandonare l’OMC). Ciò che preoccupa ulteriormente è che il negoziato prosegue in maniera poco chiara e trasparente”.
Lo scenario delle manifestazioni sarà Place des Nations a Ginevra, dove si riunisce il Wto, con un’iniziativa proprio sotto la sede dell’incontro: sabato 11 giugno, nel primo pomeriggio, è prevista la manifestazione della “Via Campesina” che unirà la tutela della salute contro “Big Pharma” e la difesa della sovranità alimentare contro l’agrobusiness. Nella giornata di apertura del Wto, domenica 12 giugno, contemporaneamente all’arrivo dei ministri, è prevista la posa di un enorme lenzuolo nero sulla gigantesca sedia-scultura che si trova al centro della piazza e la conferenza stampa Internazionale.