Trent’anni di Mani Pulite. Ricorre in questi giorni l’anniversario dell’inizio dell’inchiesta che ha stravolto la politica e l’economia italiana. Ecco una guida per conoscere i nomi e i fatti più noti.
Chi era Mario Chiesa?
Il mariuolo era Mario Chiesa, il primo a essere scoperto a intascare una tangente. Da lì, da quel 17 febbraio 1992, iniziò tutto. La definizione fu usata dal leader socialista, Bettino Craxi, per minimizzare il caso. “È solo un mariuolo”, facendo ricorso all’espressione tipicamente napoletana per indicare un ladro.
Cos’è il Pio Albergo Trivulzio?
Il Pio Albergo Trivulzio è una casa di cura per i meno abbienti, nel quartiere Baggio di Milano. La sua è una storia centenaria, ma è diventato noto alle cronache nel 1992. Al comando della struttura c’era Mario Chiesa, che aveva preso la “bustarella” proprio si trovava nel Pio Albergo Trivulzio.
Cos’era e chi componeva il pool di Mani Pulite?
Il pool di Mani pulite era il pool di magistrati, composto al Tribunale di Milano, che portò avanti l’inchiesta di Tangentopoli (definizione giornalistica per spiegare cosa stesse accadendo) sugli intrecci di corruzione tra politica ed economia. Il procuratore capo di Milano era Francesco Saverio Borrelli, che è entrato nella storia anche per il suo “resistere, resistere, resistere” rivolto alla magistratura contro le riforme progettate da Silvio Berlusconi. Con lui c’erano Piercamillo Davigo, ancora oggi esponente più noto della magistratura meno garantista, e Gherardo Colombo, che nel 2007 ha lasciato la magistratura, avviando un percorso diverso stimolando il volontariato nelle carceri.
Il volto mediatico era, senza dubbio, Antonio Di Pietro, il fustigatore del malaffare, il poliziotto diventato pm. Al suo posto, nel 1994, subentra Ilda Boccassini, soprannominata la “rossa”, non solo per il colore dei capelli, che è diventata molto conosciuta per le inchieste su Silvio Berlusconi e Cesare Previti. Altra new entry è stata quella di Armando Spataro. Il pool iniziale era poi composto da Gerardo D’Ambrosio, vicino al Partito comunista e dopo al Pds, da Tiziana Parenti, successivamente finita in Forza Italia (era lei che indagava sugli ex comunisti coinvolti nell’inchiesta) e Francesco Greco, che fino a pochi mesi da era Procuratore capo a Milano.
Cos’era la maxitangente Enimont?
La maxitangente Enimont, la madre di tutte le tangenti, era di 150 miliardi di lire. I soldi furono versati per consentire l’operazione di fusione tra il gruppo Eni, società pubblica, e la Montedison (colosso italiano della chimica), azienda privata che faceva capo al gruppo Ferruzzi che l’aveva acquisita negli anni ’80. Una maxi operazione benedetta dalla politica, dalla Democrazia cristiana al Partito comunista italiano, passando per il Psi. La tangente, cacciata dall’imprenditore Raul Gaerdini, fu spalmata tra titoli di Stato e coinvolgimento dello Ior, ma soprattutto riguardò molti esponenti politici di spicco.
Chi è il compagno G?
Il riferimento è Primo Greganti, dirigente del Partito comunista coinvolto nelle indagini, arrestato nel 1993 quando il Pci era già diventato Pds. L’accusa era di aver intascato 621 milioni di lire, versati dal gruppo Ferruzzi. Le sue deposizioni esclusero il coinvolgimento di altri esponenti di spicco del Pci, assumendosi la responsabilità di quanto accaduto.
Chi è Sergio Cusani?
Sergio Cusani era un dirigente del gruppo Ferruzzi. Fu lui il funzionario chiamato a gestire l’operazione della maxitangente, ovviamente con tutte le sponde necessarie, sia politiche che economiche. Il processo a suo carico, condotto da Antonio Di Pietro, si trasformò in uno spettacolo televisivo con la diretta delle deposizioni in aula, coinvolgendo molti leader politici, tra cui Bettino Craxi e Arnaldo Forlani, all’epoca segretario della Dc.
Quanti suicidi ci sono stati durante l’inchiesta di Mani pulite?
Durante l’inchiesta di Tangentopoli, si suicidarono almeno quaranta, alcune già toccate dall’inchiesta, altri che temevano o sapevano che primo o poi avrebbero ricevuto l’avviso di garanzia. Il nome più noto è senza dubbio quello di Raul Gardini, l’imprenditore che aveva gestito la nascita di Enimont. Si sparò un colpo alla testa nel luglio dl 1993. Prima di lui Gabriele Cagliari, ex presidente dell’Eni, si era tolto la vita, mentre era in carcere – in regime custodia cautelare – per l’accusa dei fondi neri alla società che guidava. Tra i suicidi di quella stagione anche il deputato socialista Sergio Moroni e l’imprenditore Mario Comaschi. Il primo a suicidarsi fu Franco Franchi, dirigente di un’azienda sanitaria, all’epoca denominata Usl.
Cosa significa l’hotel Raphael?
L’hotel Raphael diventa il simbolo della protesta popolare contro la classe politica dell’epoca. All’ingresso dell’hotel, il 30 aprile del 1993, Bettino Craxi, assurto a simbolo dei leader corrotti, fu accolto dal lancio di monetine (e non solo), con urla di contestazione e soldi sventolati all’aria al grido di “vuoi pure questi”. È considerato il momento simbolico della fine della Prima Repubblica.