Impakter Italia
  • HOME
  • Primo Piano
    • Europa
    • Mondo
    • Politica
    • Tech
  • Storie
    • Business
    • Cultura
    • Giornalismi
    • Start Up
    • Opinioni
  • Itinerari
    • Gusti
    • Luoghi
  • 2030
    • Acqua
    • Agricoltura
    • Ambiente
    • Energia
    • Salute
    • Scienza
  • Video
  • Noi
    • Team
    • Scrivere per Impakter
    • Contatti
    • Privacy e Cookie
    • Violazione del copyright
No Result
View All Result
Impakter Italia
No Result
View All Result
Home Europa

Macron crolla e rischia grosso. Gli effetti sull’UE

by Mauro Pasquini
20 Giugno 2022
in Europa, Mondo, Politica, Primo Piano, Storie
Share on FacebookShare on Twitter

Macron crolla rovinosamente al secondo turno delle elezioni legislative francesi. Monsieur le Président, ad appena due mesi dalla rielezione, perde la maggioranza assoluta in parlamento. Ensamble, la coalizione a suo sostegno, si ferma a un numero di seggi che ad ora oscilla fra 210 e 230. Una cifra assai lontana dai 289 necessari per la maggioranza assoluta e lontanissima dai 341 conquistati nella tornata precedente.

Molto bene invece i due sfidanti delle ali estreme. Nupes, la coalizione di sinistra massimalista guidata da Jean-Luc Mélenchon, sembrerebbe ottenere ben 170-190 seggi. Mentre con un autentico balzo, l’ultra destra del Rassemblement National di Marine Le Pen pare avviata a decuplicare gli appena 8 seggi attuali, arrivando a conquistarne 80-95. Oltre a Macron, queste elezioni hanno un altro sconfitto: la destra neogollista dei Républicains, la formazione guidata da Christian Jacob, che per la prima volta otterrà meno seggi dell’estrema destra.

Il secondo turno delle legislative francesi è stato dunque una schiacciante rivincita delle due leadership estremiste di Mélenchon e Le Pen contro il moderato Macron. Ma al di là dei nomi dei leader o delle coalizioni, la realtà ci presenta un quadro agghiacciante: il populismo ha conquistato definitivamente la Francia, ed è a un passo da dominarla. La sconfitta di Marine Le Pen alle recenti presidenziali aveva fatto tirare un sospiro di sollievo ai sostenitori della liberaldemocrazia, dell’europeismo, dell’atlantismo: i cardini dell’Occidente. Eppure, quel misero 38,52% di voti reali, con cui Macron si è aggiudicato la permanenza all’Eliseo, era una chiara anticipazione di come i piedi d’argilla della sua leadership lo avrebbero fatto inciampare rovinosamente alla prima occasione, che era proprio dietro l’angolo. E così è stato.

Cosa comporta la sconfitta di Macron

Infatti, sebbene due mesi fa i sovranisti siano stati sconfitti, il sovranismo, più vivo che mai, sta rialzando la testa e rischia di dettare legge. E con esso lo statalismo più famelico, una visione ottocentesca dell’economia e del lavoro, il disprezzo verso il globalismo e la liberaldemocrazia, la guerra ideologica contro tutto quello che è espressione dei grandi organismi sovranazionali occidentali. E ancora, lo spaccio di soluzioni facilissime per problematiche complesse, la cultura del sospetto verso la scienza, una nuova invidia sociale verso competenza, merito e ricchezza. Infine, il classico dei classici: l’odio viscerale verso gli USA e la NATO. Una macedonia di bassi istinti politici e culturali che da destra a sinistra miete da sempre successi.  In Francia come altrove, e non solo nelle ali estreme. E così, da Mélenchon a Le Pen, il fronte “rossobruno” marcia compatto e con successo contro i comuni nemici giurati.

Con tutte queste istanze dovrà vedersela un Macron fortemente indebolito. Gravi i rischi sia per la Francia sia per la UE, come ha sottolineato il primo ministro francese Elisabeth Borne, non appena l’esito della tornata elettorale ha iniziato a delinearsi: “è una situazione inedita, che rappresenta un rischio per il nostro Paese, viste le sfide che dobbiamo affrontare, sia sul piano nazionale che internazionale”.

Gli effetti in Francia e nella UE

In politica interna, questa sconfitta sancisce la fine del singolare progetto macroniano dell’autosufficienza, che tanta invidia e critiche pelose ha suscitato dalla politica di ogni colore, nazionale e non. Come porvi rimedio? Ossia, come reggere il governo? Se per i motivi sopraelencati un accordo con Le Pen è pura fantascienza, quasi per le stesse ragioni, una “coabitazione” con Nupes di Mélenchon appare non meno lunare.  La via obbligata per salvare il governo e (almeno) il suo impianto europeista è una sola: un compromesso con la destra gollista di Valérie Pécresse (Républicains). Da questi ultimi è già arrivato uno stop deciso a tale ipotesi. Ma a poche ore dalla chiusura dei seggi, tale perentorietà potrebbe essere una strategia per temporeggiare ed alzare il prezzo.

La situazione appare ancora più grave se allarghiamo la visuale oltre i confini francesi. Nello scenario internazionale, un forte indebolimento della spinta riformista ed europeista della Francia significherebbe mettere a rischio la realizzazione di una serie di riforme delle istituzioni europee. Riforme di vitale importanza che definire urgenti è dire poco. Idem per quanto riguarda la guerra in Ucraina. In realtà, in tale contesto, Macron ha subito pesanti critiche a livello internazionale a causa della sua azione diplomatica, tanto sensazionale quanto inconcludente. La sua ossessiva attenzione a “non umiliare” Putin poi, è stata oggetto di veri e propri attacchi nonché di pesante scherno. La sua leadership ne è uscita ridimensionata. Ma una Francia a trazione populista, come nella malaugurata ipotesi di un Mélenchon primo ministro, spaccherebbe definitivamente il fronte occidentale, consegnando a Putin l’Ucraina e le chiavi d’Europa.

Tags: elezionieuropeismofranciagovernole penmacronmelenchonsecondo turnosovranismoUE
Previous Post

Yellowstone: distrutto il celebre parco nazionale

Next Post

Perdita e depurazione delle acque: quanto ci costa?

Mauro Pasquini

Related Posts

Marmolada: nessun alibi, noi l’avevamo scritto due anni fa
Ambiente

Marmolada: nessun alibi, noi l’avevamo scritto due anni fa

4 Luglio 2022
Foreste
Ambiente

Quel che distrugge le foreste e che usiamo ogni giorno

2 Luglio 2022
economia blu
Ambiente

Economia blu: perchè è fondamentale?

30 Giugno 2022
Next Post
acqua

Perdita e depurazione delle acque: quanto ci costa?

Latest Posts

Marmolada: nessun alibi, noi l’avevamo scritto due anni fa

Marmolada: nessun alibi, noi l’avevamo scritto due anni fa

4 Luglio 2022
Foreste

Quel che distrugge le foreste e che usiamo ogni giorno

2 Luglio 2022
economia blu

Economia blu: perchè è fondamentale?

30 Giugno 2022
Elezioni Amministrative affluenza

Affluenza a picco: così ci perde la qualità di democrazia

28 Giugno 2022

Impakter informs you through the eco news site and empowers your sustainable lifestyle with its eco products marketplace.

Visit here IMPAKTER ECO for your eco products needs.

Registered Office Address

32 Lots Road, London
SW10 0QJ, United Kingdom


IMPAKTER Limited

Company number: 10806931

Impakter is a publication that is identified by the following International Standard Serial Number (ISSN) is the following 2515-9569 (Printed) and 2515-9577 (online – Website).


Office Hours - Monday to Friday

9.30am - 5.00pm CEST


Email

stories [at] impakter.com

Cos’è Impakter Italia.

Un magazine dedicato allo sviluppo sostenibile, con approfondimenti su start up innovative. Impakter Italia è una nuova piattaforma web. Ci occuperemo prevalentemente di sostenibilità, secondo le indicazioni dei 17 punti del UN Sustainable Development Goals, salvaguardia dei beni culturali, politica, esteri
Direttore: Luca Ajroldi

© 2022 IMPAKTER. All rights reserved.

No Result
View All Result
  • HOME
  • Primo Piano
    • Europa
    • Mondo
    • Politica
    • Tech
  • Storie
    • Business
    • Cultura
    • Giornalismi
    • Start Up
    • Opinioni
  • Itinerari
    • Gusti
    • Luoghi
  • 2030
    • Acqua
    • Agricoltura
    • Ambiente
    • Energia
    • Salute
    • Scienza
  • Video
  • Noi
    • Team
    • Scrivere per Impakter
    • Contatti
    • Privacy e Cookie
    • Violazione del copyright
Impakter.com uses cookies to enhance your experience when visiting the website and to serve you with advertisements that might interest you. By continuing to use this site, you agree to our use of cookies. Visit our Privacy and Cookie Policy.