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L’emergenza climatica in Sicilia con il ciclone di Catania

by Stefano Iannaccone
29 Ottobre 2021
in Ambiente, Primo Piano, Salute
Il maltempo in Sicilia (Photo credit: screenshot video Weather Sicily)

Il maltempo in Sicilia (Photo credit: screenshot video Weather Sicily)

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La Sicilia come esempio di cosa significhi la crisi climatica e gli eventi meteo estremi. E c’è addirittura un ciclone che si abbatte sulla provincia di Catania. In queste ore viene così aggiornato il conto degli eventi estremi nel 2021: è stato toccato il record, secondo l’analisi della Coldiretti, di 1837 tra nubifragi, tornado, tempeste di vento, grandinate, ondate di calore e di gelo estremi. Un aumento del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ed è un record. Certe immagini ricordano quanto avvenuto in Germania, appena poche settimane fa.

Il maltempo in Sicilia

In appena tre giorni di maltempo si sono abbattute su Sicilia e Calabria venti bombe d’acqua. Il bilancio è di almento hanno tre vittime oltre ai danni nelle città e nelle campagne. Come raccontano le cronache, infatti, proprio la Sicilia è la zona principalmente colpita. Nella regione si è concentrata la quasi totalità dei nubifragi. Il totale è di 17 eventi estremi che hanno interessato le province di, Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani. “Gli eventi più devastanti – precisa la Coldiretti – si sono verificati a Linguaglossa in provincia di Catania. Domenica sono caduti 320 millimetri per una durata di 18,5 ore, mentre lunedì a Catania le precipitazioni di lunedì sono durate 8 ore con la caduta di 127 millimetri di acqua. Martedì, invece, sono caduti 98 millimetri con una durata della pioggia di ben 7 ore”. In Calabria le precipitazioni hanno flagellato Mongiana, in provincia di Vibo Valentia, Rocca forte del Greco, in provincia di Reggio Calabria, e San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza.

I danni economici sono ingenti e tangibili, a testimonianza che il cambiamento climatico ha un costo. “Il risultato delle intense precipitazioni nella regione – sottolinea la Coldiretti – sono verdure e ortaggi affogati. Ci sono piante di agrumi abbattute nelle campagne allagate, e ora è impossibile effettuare la semina. Infine, è stata interrotta la raccolta delle olive mature con danni incalcolabili per le aziende agricole”. E ancora: “I violenti temporali e tempeste di vento si abbattono su una regione come la Sicilia che ha – sottolinea la Coldiretti – il 92,3% dei comuni con parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni con i terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente”.

Il segno della crisi climatica

“Quanto sta accadendo in questi giorni evidenzia che siamo entrati in una nuova fase del fenomeno dei cambiamenti climatici. Dinanzi a questo servono nuove strategie per garantire la messa in sicurezza dei territori e delle attività produttive”, osserva il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Il numero uno dell’associazione aggiunge: “In tale ottica il Pnrr può rappresentare un’opportunità per introdurre nuove tecniche capaci di affrontare quelle situazioni di emergenza che gli strumenti della legislazione attuale non sono più in grado di governare”.

L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi stimati che hanno già superato i due miliardi quest’anno tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Tags: crisi climaticaemergenza climaticamaltempo
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