Ucraina: la Commissione Europea ha firmato un protocollo d’intesa per lo stanziamento di 1 miliardo di euro sotto forma di prestiti a medio e lungo termine, finalizzati al sostegno delle riforme strutturali nel paese.
L’assistenza macrofinanziaria al percorso riformista del governo di Kiev è un tassello cruciale della stabilizzazione economica del Paese, soprattutto dopo la grave crisi del 2014, finita con l’annessione della Crimea da parte della Russia.
La Russia ha destabilizzato l’Ucraina anche attraverso la sua politica energetica all’insegna di uno spregiudicato quanto efficace dividi et impera ai danni degli interessi europei. Il colosso russo del gas Gazprom ha da sempre sfruttato le reti passanti per l’Ucraina per rifornire di gas l’Europa. Ora il Paese rischia di essere quasi del tutto bypassato a nord dal Nord Stream 2 e a sud dal Turkish Stream, i due gasdotti di nuova progettazione destinati a trasportare il gas russo in Europa e Turchia.
Per capire l’entità del problema, basti pensare che negli ultimi anni le royalties sul transito hanno fruttato all’Ucraina anni circa 3 miliardi di dollari.
Nello scorso agosto l’aumento del prezzo del gas ha addirittura portato il paese a un passo dal default.
Per l’UE è dunque strategico salvaguardare economicamente l’Ucraina, per scongiurare almeno nel breve termine che la grave situazione di generalizzato disagio interno sfoci in un malcontento verso le istituzioni europee, facendola scivolare nell’universo purtroppo in espansione dell’antieuropeismo.