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La tenaglia dell’armata rossa per conquistare Kiev

by Eduardo Lubrano
25 Febbraio 2022
in Europa, Mondo, Primo Piano, Ucraina
Putin

@Pixabay-stayerimpact

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Già mentre va online questo articolo Kiev potrebbe esser caduta nelle mani russe tale e tanta è la disparità di uomini e mezzi tra le due forze in campo che c’è da augurarsi che questa follia ordinata da Vladimir Putin finisca il prima possibile senza fare altre vittime specie tra i civili, donne, bambini, anziani che di certo non hanno colpe.

Vladimir Putin ha attaccato l’Ucraina proprio come nella seconda metà del 1400 l’impero ottomano cercò di conquistare il cuore dell’Europa, cioè con una manovra a tenaglia. Allora il pericolo veniva da sud  e da est perché i Turchi avevano già conquistato la Bulgaria, la Serbia, la Grecia, il Montenegro e l’Albania. L’obiettivo allora era l’Ungheria per poi arrivare al cuore dell’impero austro ungarico, ma un principe ungherese, Janos Hunyadi ebbe ragione dell’esercito turco alle porte di Belgrado fermando la minaccia.

Perchè Impakter Italia si occupa della inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin e delle sue truppe? Perchè una guerra contrasta in tutto e per tutto con i 17 punti dello sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030, ed in particolare con i numero 16 che dice “Pace, giustizia ed istituzioni forti“. E perchè una guerra è tutt’altro che sostenibile da nessuno. “La consegna di munizioni aria-superficie, artiglieria, mortai e lanciarazzi multipli nell’area di confine tra Bielorussia e Ucraina potrebbe disperdere detriti radioattivi nel suolo”, ha detto al Washington Post l’analista militare russo Pavel Felgenhauer. Il Donbass, in particolare, è un importante bacino carbonifero. Giusto per anticipare i temi di un prossimo post che faremo

Oggi non si vede un principe che possa fermare la tenaglia russa che ha attaccato l’Ucraina con forze militari di terra ed aria da est tramite il confine diretto tra Russia ed Ucraina; da nord grazie alla compiacenza della Bielorussia e da sud attraverso il mare conquistato con l’annessine della Crimea nel 2014 che ha rafforzato la presenza della flotta di Mosca nell’area del Mar Nero dove già si trovava un quarto della marina militare russa. Da ovest ovviamente Putin non può muoversi perchè ci sono Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania che di certo non gli aprono i confini, anzi. Ed un’azione contro di loro sarebbe un’azione diretta contro la Nato che scatenerebbe una guerra totale.

In questo caso l’obiettivo è Kiev cioè la capitale dell’Ucraina una volta caduta la quale bisognerà aspettare di leggere le mosse del presidente Putin.

La conquista di Kiev è stata preparata con un attacco areo degli elicotteri Alligator, circa 90, che hanno spianato la strada agli incursori dello sceltissimo gruppo di militari che hanno incarichi estremi, anche quelli di eliminare fisicamente il capo del paese rivale, in questo caso  Volodymir Zelensky che forse non a casa da questa mattina appare in versione militare per ragioni di sicurezza o pronto ad una evacuazione. Comunque i gruppi scelti russi, i Gru, hanno conquistato un aeroporto secondario nelle vicinanze della capitale. Poi è la volta dei carri armati e della fanteria specializzata.

Putin
@Pixabay

In molte zone del paese si registrano atti di resa degli ucraini alle forze russe per evitare inutili massacri e magari ripercussioni sui civili. Ma la morsa si sta stringendo anche laddove l’esercito fedele alla bandiera gialloblu cerca di opporsi. Per esempio, sulle coste del Mar d’Azov, dove i missili russi hanno distrutto la base della marina di Ochakov consentendo all’esercito invasore di penetrare nel paese occupato per oltre 200 chilometri. E poi è iniziata la battaglia di Mariupol con un corpo di marines russi coperti durante lo sbarco dalle batterie Smerch capaci di lanciare 24 missili particolarmente letali in un minuto.

Mariupol è uno snodo fondamentale per Putin: conquistandola riunirà il Donbass alla Crimea, un altro punto chiave del suo piano, perchè la città di circa 500 mila abitanti è una delle più importanti ed è quasi al confine sud orientale tra Ucraina e Russia.

E mentre gli ucraini cercano di opporre a thank ed elicotteri i famosi missili Stinger – famosi perchè utilizzati anche nelle schermaglie tra palestinesi ed israeliani – Mosca ha messo in campo i suoi cacciabombardieri Sukhoi capaci non solo di resistere a quei missili ma anche di sganciare una quantità di bombe impressionante. Così l’ingresso sul territorio continentale della Russia dalla Crimea ha preso un pò di sorpresa l’Ucraina che ha reagito con dei carri armati che sono stati però immediatamente distrutti da artiglieria ed aviazione nemica lasciandone una fila carbonizzata su una delle autostrade.

Infine, almeno per adesso, c’è la riva orientale della foce del fiume Dnepr che i russi hanno presso senza colpo ferire e molto velocemente. Come nelle scene di tanti film che abbiamo visto tante volte, i commandos sono scesi dagli elicotteri sula centrale elettrica, di Kakhovka nello specifico, per ottenere un risultato molto importante. Perchè l’acqua che arriva nella penisola della Crimea arriva dal canale artificiale in partenza da questa centrale e che  che parte da qui, sbarrato nel 2014 dalle autorità di Kiev.

Tags: crimeaDonbassKievMariupolucrainaVolodymir Zelensky
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