Da circa trenta anni il Salento si è messo in moto diventando nel corso del tempo una delle mete turistiche più apprezzate dagli italiani e non solo, scalzando dai gusti di giovani e famiglie altre località che per anni erano meta fissa del turismo di massa. Si tratta di un turismo quasi esclusivamente estivo, perché poco si è investito per attrarre turisti in altre stagioni, e prettamente “balneare”. Eppure nel Salento ci sono alcuni borghi meravigliosi, dove il tempo si è fermato da secoli, gli anziani parlano ancora un derivato del greco antico e le tradizioni secolari sono ancora ben radicate. E poi castelli, cattedrali, reperti archeologici che, in alcuni casi, si affacciano su tratti di mare incantevoli.
Una storia antica
Tra i borghi salentini, senza ombra di dubbio Castro (e la sua marina) è uno dei più affascinanti in assoluto. La sua storia risale all’antica Grecia e ve ne è traccia nell’Eneide di Virgilio, dove si racconta che Enea giunse in Italia scappando dalla distruzione di Troia sbarcando a Castrum Minervae, località di fronte al sito archeologico albanese Butroto nell’Epiro, sede del santuario di Dodona, l’antico prestigioso oracolo greco. Il porto di Castrum, oggi Castro nel Salento, era (ed è ancora oggi) dominato da un promontorio sulla cui cima si ergeva un maestoso tempio consacrato alla Dea Atena (per i greci) o Minerva (per i romani), le cui tracce sono state ritrovate a seguito degli scavi effettuati nel 2007 nell’acropoli che si trova nelle vicinanze delle mura messapiche risalenti al IV secolo a.C. Nei secoli successivi, Castro fu una delle prime città del Salento ad essere elevata al rango di contea e fino al 1818 fu anche sede vescovile.
Le meraviglie di Castro
Oggi Castro è un borgo che conta poco più di 2.000 abitanti e, visto dal mare, complici le costruzioni per lo più bianche arroccate su un promontorio, somiglia un po’ a Capri. Il piccolo comune, situato lungo la costa orientale del Salento, è composto dal nucleo abitativo di origine medievale (nel dialetto locale è chiamato casciu de susu) posto su un promontorio a circa 100 metri sul livello del mare, e dalla marina (casciu de sutta) che si è sviluppata intorno all’antico porto. Nella parte più alta del borgo antico si trova il castello di Castro risalente alla metà del XVI secolo, ma realizzato sulle rovine di una fortezza più antica che fu più volte attaccata e distrutta dai turchi. La struttura di origine angioina ha una superficie di 900 metri quadrati e per un piccolo borgo è davvero imponente. Sempre nella parte superiore del borgo si trova la Cattedrale che fu eretta nel 1171 sui resti di un antico tempio di origine greca. La base del luogo sacro è a croce latina ed caratterizzata da un’unica navata abbellita da tele che rappresentano tradizionali scene della vita dei santi.
Castro marina è altrettanto bella e ricca di storia, soprattutto legata al porto e al mare. Ancora oggi si trova qualche lampara che la notte esce per la pesca e socializzando con qualche pescatore si può anche avere la fortuna di essere portati a bordo per un’esperienza indimenticabile. La costa, che non presenta tratti di spiaggia sabbiosa, salvo piccole insenature, è di una bellezza da togliere il fiato. Il mare è limpido e ricco di flora e fauna da ammirare senza rischi, in quanto l’area è protetta dall’ingresso delle imbarcazioni a motore. In alcuni tratti sgorga in mare l’acqua di sorgenti sotterranee: avvicinandosi alle rocce si può assaggiare l’acqua che risulta dolce. Infine c’è la meravigliosa Grotta della Zinzulusa, raggiungibile da Castro Marina in pochi minuti via terra o via mare, che internamente presenta centinaia di stalattiti simili a stracci (da cui il nome, in quanto in dialetto si chiamano zinzuli) e la Grotta Palombara che, invece, si può osservare soltanto in barca.