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Il killer invisibile è tornato

by Stefano Iannaccone
15 Giugno 2021
in 2030, Ambiente, Energia, Primo Piano
Inquinamento fabbrica ambiente clima

Foto di Pixource da Pixabay

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L’avvicinarsi della fine della pandemia ha fatto tornare l’inquinamento killer. Nei primi mesi del 2021 sono, infatti, già aumentate le emissioni inquinanti. L’allarme è stato lanciato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), riportando gli ultimi dati disponibili. “Come conseguenza della ripresa delle attività economiche, ci si attende un incremento delle emissioni di gas serra a livello nazionale”, spiegano gli esperti.

“Infatti nel 2021 – aggiunge l’Ispra in un documento – le emissioni sul territorio nazionale sono previste superiori dello 0,3% rispetto al 2020 a fronte di un incremento previsto del Pil pari all’1,9%”. Se da un lato l’economia del Paese inizia a risollevarsi, come auspicato, dall’altro il conto viene pagato in termini di danni all’ambiente. Tradendo la promessa di un nuovo modello di crescita, incentrato sullo sviluppo sostenibile. 

Inquinamento globale

Inquinamento atmosferico
Foto di Foto-Rabe da Pixabay

Del resto sul piano globale la previsione era stata formulata nelle settimane scorse: l’inquinamento è destinato ad aumentare con il superamento dei lockdown nei Paesi più sviluppati. E addio sogni di gloria per un mondo più green dopo l’incubo del virus.

Secondola Global Energy Review dell’Iea, l’Agenzia internazionale dell’energia, le emissioni inquinanti, per la produzione di energia, faranno registrare un incremento di 1,5 miliardi di tonnellate. La causa? L’impiego del carbone nel settore energetico. “Questo è un terribile avvertimento, perché la ripresa economica dalla crisi-Covid è attualmente tutt’altro che sostenibile per il nostro clima”, ha affermato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Iea. Insomma, a nulla sono servite le analisi che hanno chiesto un cambio di passo sulle politiche energetiche. Perché, come hanno ammonito in molti, il collasso climatico sarebbe molto più devastante della pandemia.

Così, tornando al “cortile” italiano, l’Ispra ha sottolineato la situazione del killer silenzioso: “L’andamento conferma la necessità di modifiche strutturali, tecnologiche e comportamentali che riducano al minimo le emissioni di gas serra nel medio e lungo periodo. Si conferma, in linea generale, il disaccoppiamento tra l’andamento delle emissioni e la tendenza dell’indice economico”.

Nello studio relativo al primo trimestre del 2021, peraltro caratterizzato ancora da una fase di chiusure rispetto allo stato attuale, sono state esaminate le emissioni per settori. Si è verificata quindi una “riduzione delle emissioni per la produzione di energia elettrica (-1,4%), per l’incremento della produzione idroelettrica a fronte di un aumento della domanda di energia, e dalla riduzione dei consumi energetici nei trasporti (-0,9%)”. Lo squilibrio, tuttavia, è stato creato “da un incremento delle emissioni negli altri settori, industria (2,7%) e riscaldamento (1,5%)”.

Tags: inquinamentosviluppo sostenibile
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