Il clima ed i suoi mutamenti sono stati parte importante del discorso che il Segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres ha tenuto alla Seton Hall University nel New Jersey, una delle più antiche e prestigiose università cattoliche degli Stati Uniti, vicino a New York.
Guterres aveva davanti uno stuolo di neo laureati ai quali ha detto, tra le altre cose:” Non lavorate per chi distrugge il clima, spingete verso un futuro di energia rinnovabile. Dovete essere la generazione che riuscirà a soddisfare le aspirazioni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) di porre fine alla povertà estrema e alla fame, ridurre le disuguaglianze e sviluppare nuove tecnologie che possano “porre fine alle malattie e alle sofferenze.
Soprattutto voi che avete lottato contro gli ostacoli creati dalla pandemia COVID-19, dovete essere la generazione che affronta l’emergenza planetaria del cambiamento climatico“. Parole piene di speranze ma anche di responsabilità – qui il resto dell’intervento di Guterres – verso chi si sta affacciando nel mondo del lavoro. In America dove certe situazioni sono molto all’attenzione dell’opinione pubblica da diversi anni e dove da tempo le Università mettono a disposizione corsi di laurea specifici su ambiente, gestione del territorio, economia circolare e sociale, cioè i cardini dello sviluppo sostenibile.
Da noi in Italia, come va? Se un ragazzo che esce dal liceo vuole specializzarsi in queste tematiche quante chance ha? Parecchie, vediamo quali.

Quasi 60 indirizzi sulla sostenibilità
Abbiamo scelto di partire con una foto di Bologna e dei suoi portici perchè nel capoluogo emiliano c’è l’università più antica d’Europa, l’Alma Mater, e la migliore in termini di classifica tra gli atenei italiani per quello che riguarda l’offerta formativa sulla sostenibilità. Ne abbiamo parlato spesso di UniBo e qui viene bene perchè venerdì 27 maggio alle ore 10 e fino alle 16.30 è in programma una giornata di studio con tavola rotonda dedicata all’idrogeno e al suo ruolo nella transizione energetica. E l‘idrogeno pulito è uno dei cavalli di battaglia di Impakter.it
Tornando ai corsi di laurea sulla sostenibilità nel nostro paese – Impakter.it ha viaggiato in molte di queste Università – fino a poco tempo fa erano divisi in tre in 3 macro-aree: sostenibilità economica, sostenibilità sociale e sostenibilità ambientale. Oggi è un pò diverso e le Università, i tendono ad offrire corsi sempre più articolati: la Laurea Magistrale in Ingegneria ambientale e per la sostenibilità degli ambienti di lavoro dell’Università degli Studi dell’Insubria, (Varese) propone un percorso di studi dedicato tanto all’ambiente quanto alla sicurezza sul lavoro.
Gli argomenti più diffusi tra i vari corsi di laurea sono questi:
- Ingegneria e tecnologie (nel 37% dei casi), i cui principali ambiti sono: Ingegneria dell’ambiente, Ingegneria dei materiali, Ingegneria idraulica, Ingegneria delle infrastrutture viarie, Geotecnologie.
- Scienze matematiche, fisiche e naturali (nel 37% dei casi), i cui principali ambiti sono: Scienze ambientali, Scienze marine, Scienze geologiche, Scienze agrarie e agroalimentari, Scienze forestali e quelli inerenti al territorio, alla biologia e all’ecologia.
- Scienze sociali (nel 10% dei casi), con Economia dell’ambiente, Sviluppo economico sostenibile, Economia Aziendale Ambientale, Economia e Politica agraria.
- Architettura (nel 7% dei casi) i cui principali ambiti sono: Ambiente reti territorio, Progettazione architettonica e ambientale, Industrial design.
- Area sanitaria (nel 5% dei casi) con: Medicina ambientale (della quale ci ha parlato qui Stefano Iannccone), Protezionistica ambientale sanitaria.
- Energia (nel restante 4% dei casi).
Sulla Sostenibilità sociale alcuni esempi sono Gestione sostenibile della qualità alimentare (inglese) – in Basilicata; Management e monitoraggio del turismo sostenibile (italiano, inglese) – a Cagliari. Progettazione dei sistemi turistici (inglese) – a Firenze.
C’è poi tutto un filone di corsi, Master sulla Green Economy: l’economia dedicata a generare una crescita duratura degli indicatori economici di ricchezza e lavoro. Il suo focus si basa, altresì, sullo studio e la valutazione dell’impatto ambientale provocato dall’utilizzo delle risorse del pianeta. In termini più specifici, la Green Economy mira a ridurre l’impatto che una determinata azienda o attività ha sull’ambiente.
Altri esempi di corsi di laurea sono: Educazione ambientale e sostenibilità all’Università di Bergamo per chi vuole diventare insegnante; Economia delle risorse e dello sviluppo sostenibile (inglese) all’Università di Bologna; Design per la sostenibilità ambientale al Politecnico di Milano per chi vuole imparare a realizzare elementi di design con materiali eco-sostenibili e progettare forme delle green house del futuro.
Per quando riguarda i Master: quello in Green Management, Energy and Corporate Social Responsability dell’Università Bocconi, interamente in lingua inglese, che ospita protagonisti di imprese e organizzazioni internazionali; Master di II livello alla Luiss di Roma in Management e Relazione per l’Energia Sostenibile o quello di primo livello in Turismo e Territorio: economia, marketing, eco-sostenibilità che garantisce una forte integrazione con il mondo imprenditoriale.
Ma ci sono anche corsi fuori dagli schemi classici che pur tenendo ferma la barra della sostenibilità, offrono un altro punto di vista: provate a dare un’occhiata al Corso di laurea in Gastronomia (sostenibile ovviamente) di cui abbiamo scritto qui.
Per saperne di più ci si può rivolgere al Consiglio Universitario Nazionale.