Nella Giornata Mondiale della Salute 2022, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) focalizzerà l’attenzione globale sulle azioni urgenti necessarie per mantenere gli esseri umani e il pianeta sani e promuovere un movimento per creare società incentrate sul benessere. L’OMS stima che più di 13 milioni di morti nel mondo ogni anno sono dovuti a cause ambientali evitabili, questo include la crisi climatica che è la più grande minaccia per la salute dell’umanità: la crisi climatica è anche una crisi sanitaria. Nel mezzo di una pandemia, l’allarme riguarda il nostro pianeta inquinato, l’aumento di malattie come il cancro, l’asma e le malattie cardiache.
Salute e diseguaglianze
Il 7 aprile di ogni anno, a partire dal 1948, si celebra la Giornata Internazionale della Salute. Il 1948 è l’anno in cui si è tenuta la prima Assemblea dell’Organizzazione mondiale della Sanità, la quale ha deciso di istituire, attraverso la risoluzione WHA/A.2/Res.35, una giornata dedicata alla salute nel mondo . Lo scopo di questa ricorrenza è quello di promuovere la sensibilizzazione sanitaria mondiale. Negli ultimi 50 anni, questa ricorrenza ha portato alla luce questioni sanitarie significative, quali la salute mentale, l’assistenza materno-infantile e il cambiamento climatico. Il tema conduttore della giornata di quest’anno è “Costruire un mondo più giusto, più sano”. “Il nostro mondo è un mondo diseguale” afferma l’OMS. “Come ha evidenziato la pandemia di Covid-19, alcune persone sono in grado di vivere una vita più sana e hanno un accesso migliore ai servizi sanitari rispetto ad altre – questo è dovuto interamente alle condizioni in cui si nasce, si cresce, si vive, si lavora e si invecchia”.

In tutto il mondo, alcuni gruppi di persone lottano per sbarcare il lunario con un reddito giornaliero minimo, sono costrette a condizioni abitative e di istruzione molto povere (o inesistenti) e ad una minore quantità di opportunità di lavoro. Vivono, inoltre, una maggiore disuguaglianza di genere e hanno poco o nessun accesso ad ambienti sicuri, acqua e aria pulita, sicurezza alimentare e servizi sanitari. Tutto questo porta inevitabilmente a inutili sofferenze, malattie evitabili e morti premature danneggiando le nostre società. “Tutto questo non è solo ingiusto, ma può essere evitato”. Ecco perché l’OMS chiede ai leader di garantire a tutti condizioni di vita e di lavoro a favore della salute. Al contempo, esorta a monitorare le disuguaglianze sanitarie e a garantire che tutti gli individui siano in grado di accedere a servizi sanitari di qualità, quando e dove ne hanno bisogno.
#VaccinEquity – Pandemie e accesso ai servizi sanitari
Il Covid-19 ha colpito profondamente tutti i paesi del mondo, ma il suo impatto è stato peggiore su tutte quelle comunità che erano già vulnerabili, che sono state più esposte alla malattia, che hanno avuto minori probabilità di accedere a servizi sanitari di qualità e maggiori probabilità di subire conseguenze negative, come risultato delle misure attuate per contenere la pandemia. Secondo il Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite (Unric), l‘OMS ha lanciato un invito a tutti i paesi a lavorare insieme per garantire che, entro i primi 100 giorni dell’anno, la vaccinazione degli operatori sanitari e degli anziani sia in corso in tutti i paesi del mondo. La campagna del 2021, dal titolo #VaccinEquity, aveva invitato i paesi e le compagnie farmaceutiche alla “solidarietà” per raggiungere questo traguardo. Questa azione mirava non solo a contrastare la pandemia, ma soprattutto le crescenti disuguaglianze che si trovavano e si trovano tuttora alla base di molte sfide globali in ambito sanitario, in cui i paesi ricchi hanno una posizione privilegiata.

Il nostro pianeta, la nostra salute
L’OMS attraverso la campagna 2022 “Il nostro pianeta, la nostra salute”, si domanda: siamo in grado di reimmaginare un mondo in cui aria, acqua e cibo puliti siano disponibili per tutti? Dove le economie sono focalizzate sulla salute e sul benessere? Dove le città sono vivibili e le persone hanno il controllo sulla loro salute e su quella del pianeta?
All’interno del documento del World Health Day 2022 si legge “Le nostre decisioni politiche, sociali e commerciali sono all’origine della crisi climatica e sanitaria. Più del 90% delle persone respirano aria malsana derivante dalla combustione di combustibili fossili.
Un mondo che si riscalda vede le zanzare diffondere malattie più lontano e più velocemente che mai. Eventi meteorologici estremi, degrado della terra e scarsità d’acqua stanno spostando le persone e influenzando la loro salute. L’inquinamento e la plastica si trovano sul fondo dei nostri oceani più profondi, sulle montagne più alte, e si sono fatti strada nella nostra catena alimentare. I sistemi che producono cibi e bevande altamente lavorati e malsani stanno guidando un’ondata di obesità, aumentando il cancro e le malattie cardiache, mentre generano un terzo delle emissioni globali di gas serra”.
La pandemia del virus Covid-19 ha evidenziato le disuguaglianze nel nostro mondo nonostante l’avvento della campagna vaccinale. La pandemia ha rivelato le debolezze in tutti i settori della società e ha sottolineato l’urgenza di creare società di benessere sostenibile impegnate a raggiungere una salute equa ora e per le generazioni future senza violare i limiti ecologici. L’attuale disegno dell’economia porta a una distribuzione iniqua del reddito, della ricchezza e del potere, con troppe persone che vivono ancora in povertà e instabilità. Un’economia del benessere ha come obiettivi il benessere umano, l’equità e la sostenibilità ecologica. Questi obiettivi sono tradotti in investimenti a lungo termine, bilanci di benessere, protezione sociale e strategie legali e fiscali. Rompere questi cicli di distruzione per il pianeta e la salute umana richiede un’azione legislativa, una riforma aziendale e che gli individui siano sostenuti e incentivati a fare scelte sane.
Covid 19 – Nuove varianti e la Campagna Europea Right 2 Cure – No Profit on Pandemic

“Una nuova variante Sars-CoV-2, la Xe, si aggira per l’Europa – ha dichiarato Vittorio Agnoletto, coordinatore della Campagna Europea Right2cure No Profit on Pandemic – ma ben poco sappiamo di quali altre varianti si stanno già diffondendo nei Paesi più poveri e meno attrezzati, dove il numero dei morti continua a rimanere sconosciuto. Ma anche la tragica guerra in Ucraina, con la grave emergenza che ne consegue, rischia di essere un terreno privilegiato per la ripresa e diffusione della pandemia, ad oggi tutt’altro che debellata!” Tante le iniziative previste in varie città europee tra cui Bruxelles, Parigi e in Italia a Milano con un convegno che si terrà sabato 9 aprile, dal titolo “Il diritto alla salute fra guerre e pandemie”.
La richiesta di moratoria è fortemente sostenuta dall’appello di oltre 30 organizzazioni della società civile internazionale alla Commissione Europea, agli eurodeputati e al WTO, nel quale si chiede di non accettare la proposta cosiddetta di compromesso presentata dall’UE oltre che agli USA anche a India e Sudafrica: “Abbiamo sottoscritto questa lettera – ha sottolineato Vittorio Agnoletto – perché il testo dell’UE non solo prevede unicamente la sospensione dei brevetti sui vaccini e non di quelli sulla diagnostica e sui farmaci per il Covid, rinviati a tempi infiniti, ma anche perché non mette in discussione una serie di norme di protezione sui vaccini e medicinali (segreti commerciali, dati scientifici e design industriale) come invece previsto dalla proposta originale di India e Sud Africa.
A tutto questo si aggiunge l’enorme sconcerto, per quanto emerso dall’inchiesta “Follow the doses”, realizzata da ricercatori francesi, tedeschi, olandesi e nigeriani sulle donazioni dei vaccini da parte dei paesi europei, fra cui l’Italia, alle popolazioni delle aree più svantaggiate: “E’ uno scandalo vergognoso – ha dichiarato Vittorio Agnoletto – che noi avevamo segnalato subito e sul quale ora ci sono prove sonanti: gran parte dei vaccini che il mondo ricco dona all’Africa sono scaduti o stanno per scadere e quindi sono inutilizzabili e per di più devono essere smaltiti, con pesanti costi aggiuntivi! Ma l’assurdo è che per i contratti capestro stipulati dalla Commissione UE, su mandato dei nostri Governi, dobbiamo chiedere il permesso a Big Pharma per fare le donazioni: non solo abbiamo finanziato la ricerca e la produzione, acquistato i vaccini, pagandoli una seconda volta, ma ora non li possiamo neanche donare liberamente ai diseredati della terra!”
Nessun profitto sulla pandemia – Tutte e tutti hanno diritto alla protezione dal Covid-19
L’iniziativa dei cittadini europei – composta da società civile e gruppi politici – chiede salute per tutte e tutti, trasparenza dei dati sui costi di produzione, i contributi pubblici, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini e dei farmaci, il controllo pubblico del denaro speso e lo stop del profitto delle grandi aziende farmaceutiche sulla pandemia.
Per questo hanno attivato una campagna di raccolta firme, disponibile sulla piattaforma. In una pandemia “la ricerca e le tecnologie dovrebbero essere condivise ampiamente, velocemente, in tutto il mondo. Un’azienda privata non dovrebbe avere il potere di decidere chi ha accesso a cure o vaccini e a quale prezzo. I brevetti forniscono ad una singola azienda il controllo monopolistico sui prodotti farmaceutici essenziali. Questo limita la loro disponibilità e aumenta il loro costo per chi ne ha bisogno”.

I dati sui costi di produzione, i contributi pubblici, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini e dei farmaci dovrebbero essere pubblici, insieme ai contratti tra autorità pubbliche e aziende farmaceutiche. Si punta il dito anche contro gli interessi delle case farmaceutiche: “le grandi aziende farmaceutiche non dovrebbero trarre profitto da questa pandemia a scapito della salute delle persone. Una minaccia collettiva richiede solidarietà, non profitti privati. L’erogazione di fondi pubblici per la ricerca dovrebbe sempre essere accompagnata da garanzie sulla disponibilità e su prezzi controllati ed economici. Non deve essere consentito a Big Pharma di depredare i sistemi di assistenza sociale”.