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Home 2030

Emergenza climatica, catastrofe per 700 milioni di bambini

by Stefano Iannaccone
20 Aprile 2021
in 2030, Ambiente, Primo Piano, Salute
Surriscaldamento globale

Foto di Avtar Kamani da Pixabay

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L’emergenza climatica diventa un problema umanitario. Di dimensioni gigantesche, visto che investe i bambini. Addirittura sono 710 milioni, situati in 45 Paesi, i minori che subiscono l’impatto del surriscaldamento globale. L’allarme è stato lanciato sulla base di una ricerca del Notre dame Global adaptation initiative (Nd-Gain) “I più piccoli, ad esempio, rischiano di soffrire la carenza di cibo, malattie e altre minacce per la salute, come la scarsità o l’innalzamento del livello dell’acqua o una combinazione di questi fattori”, denuncia Save The Children.

La crisi climatica provoca forti conseguenze sulla capacità di produzione alimentare e quindi favorisce la scarsità di cibo, a livello locale, e all’aumento dei prezzi. Le famiglie più povere fanno così fatica ad avere i beni di prima necessità. Il problema è più grave in Africa: il 70% dei Paesi più colpiti dalla situazione si trova proprio in quel continente, dove sono in aumento gli eventi meteorologici estremi.

“Quello che davvero non posso dimenticare è che ho visto molte case distrutte a causa della troppa pioggia e del forte vento. Mi sono spaventato”, ha detto il 14enne Baptista (nome di fantasia) in Mozambico. Il ragazzo, insieme a suoi tre fratelli, hanno lottato contro il ciclone Kenneth che nel 2019 ha flagellato la loro città. “Non so perché sia caduta tutta quella pioggia e ci fosse quel vento di burrasca. Non mi è piaciuto perché dopo siamo rimasti senza casa e senza cibo”, ha raccontato il 14enne.

Emergenza climatica non solo in Africa

Africa emergenza climatica
Foto di David Mark da Pixabay

Il problema del clima, però, si sta facendo sentire anche in Yemen, in uno scenario già complicato. Mentre i minori in Bangladesh sono altamente esposti a inondazioni, cicloni e innalzamento del livello del mare, a testimonianza della globalità del fenomeno. Che non risparmia di certo i Paesi più sviluppati. “La crisi climatica è la più grande minaccia per i minori e per la realizzazione dei loro diritti che prescinde da confini e generazioni”, ha ribadito Inger Ashing, CEO di Save the Children International.

“L’epidemia di Covid-19 – ha aggiunto il numero uno dell’Organizzazione non governativa – ha già spinto milioni di bambini e famiglie in povertà e ha aumentato la fame e la malnutrizione, ma inondazioni, uragani e siccità stanno fortemente aggravando la situazione, soprattutto dei più piccoli. I bambini sono coloro che hanno contribuito meno alla crisi che stiamo affrontando, ma pagheranno il prezzo più alto”. 

Il ruolo dei giovani sul clima

Foto di Free-Photos da Pixabay

I più giovani sono parte attiva nel contrasto all’emergenza climatica. “È necessario, inoltre, ampliare i sistemi di protezione sociale adattivi e reattivi agli shock, come le sovvenzioni destinate a madri incinte e bambini per affrontare i crescenti impatti dei cambiamenti climatici sui minori e sulle loro famiglie”, osserva Save the Children. La richiesta è indirizzare a quei Paesi per rafforzare il proprio impegno per tutelare i diritti dei bambini come previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia, “e garantire che ogni bambino sia protetto dalla povertà, con l’ambizione, ad esempio, di arrivare ad un assegno universale per i bambini al fine di migliorare il loro benessere e costruire la resilienza”, incalza l’Ong.

“Abbiamo visto la forza dei più giovani – ha concluso Ashing – a far diventare il cambiamento climatico il tema di un movimento veramente globale. Ma bisogna fare molto di più: i minori devono essere ascoltati e i governi devono agire sulla base di quello che loro dicono, creando meccanismi e piattaforme, online e offline, a misura di bambini e adolescenti per includere le loro raccomandazioni, comprese quelle dei più vulnerabili, nelle politiche climatiche”.

Tags: cambiamenti climaticiclimaemergenza climaticaSave The Childrensviluppo sostenibile
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