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Dal Brasile un’idea per ridurre gas serra e deforestazione

by Mauro Pasquini
21 Luglio 2021
in 2030, Acqua, Agricoltura, Ambiente, Business, Mondo, Primo Piano, Salute
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Brasile e allevamenti intensivi di carne bovina. Un binomio decisamente poco climate friendly. Ma ecco una strategia che potrebbe rendere più sostenibile la produzione di carne bovina.

Mucche, metano e inquinamento

L’attività biologica quotidiana di una mucca, mentre bruca il pascolo o rumina all’ombra di un albero, produrrà l‘emissione di circa 70-120 kg di metano ogni anno. Il metano è un potente gas serra, che intrappola il calore nell’atmosfera in modo molto più efficiente rispetto alla CO2. Per ridurre queste emissioni, responsabili riscaldamento del clima, la principale strategia fin qui propugnata è il passaggio da una dieta a base di carne bovina a una a base vegetale.

Ma la voglia di carne bovina da parte dell’Uomo cresce sensibilmente e soprattutto costantemente da diversi decenni. Ad oggi vengono prodotte e immesse sul mercato circa 72 milioni di tonnellate di carne bovina all’anno. Dovete pensare a una massa di carne molto ricca di carbonio, avente un peso pari a circa 12,5 volte quello della Piramide di Giza.

Il Brasile prova a correggere la rotta

Ma ecco che il Brasile, il più grande esportatore mondiale di carne bovina (20% della produzione globale), presenta una possibile via d’uscita: un marchio certificato di carne bovina a impatto zero. La strategia è stata elaborata dai ricercatori dell’Embrapa società statale brasiliana per la ricerca agricola, collegata al Ministero dell’Agricoltura. Gli studiosi hanno messo a punto un modo per contrastare le emissioni dell’enorme mandria di bovini del paese, che hanno raggiunto il picco nello scorso anno.

 

La strategia

Lo spunto è la constatazione che, in Amazzonia, la perdita di foreste a causa dell’allevamento intensivo di bestiame, produce circa il 6% delle emissioni globali di gas serra. La risposta consiste nel piantare alberi di eucalipto nella stessa area in cui pascolano i bovini, trasformando così una spoglia prateria in una ricca distesa alberata. Secondo i ricercatori di Embrapa, circa 250-350 alberi per ettaro dovrebbero rappresentare il numero ottimale per mantenere economicamente sostenibili le aziende agricole brasiliane. In questo modo verrebbero prodotti 25 metri cubi di legno per ettaro all’anno. Un sistema che a regime, sarebbe in grado di sequestrare fino a cinque tonnellate di carbonio, l’equivalente delle emissioni prodotte dall’attività biologica di circa 12 bovini adulti.

Questo tentativo di efficientare la produzione tradizionale della carne bovina, rendendola più climate friendly, non riguarda solo le emissioni di carbonio. Il Brasile è anche il luogo in cui si ha circa un terzo della deforestazione tropicale mondiale per uso commerciale. Nel mondo, circa 2,11 milioni di ettari di foresta vengono persi ogni anno, solo per pascolare le mucche. Si tratta anche e soprattutto di una drammatica perdita di biodiversità.

 

Tags: allevamenti intensiviBrasilecarne bovinaemissioni di Co2eucaliptogas serrametanosviluppo sostenibile
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