Vorrei riprendere la mia collaborazione a Impakter Italia dopo settimane di silenzio con una notizia che mi ha riempito il cuore di sincera gioia: da ogni parte in Italia si lavora al rimboschimento delle migliaia di ettari devastati da incendi. E contemporaneamente si moltiplicano le iniziative dal nord al sud per moltiplicare gli spazi verdi, che siano orti, vigneti o giardini. Faccio alcuni esempi proprio per dimostrare come l’Italia rifiorisce. Intanto devo ricordare che il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) prevede uno stanziamento di 190 milioni di euro per il restauro dei giardini storici, come quello ad esempio della Reggia di Caserta.
Ma mi sembrano significativi di questa volontà nazionale di rivitalizzare il verde d’Italia, i cento corbezzoli che una associazione di florovivaisti ha donato al Comune di Sennariolo (Oristano), dove un incendio nel luglio 21 devastò ventimila ettari. Così come mi pare encomiabile il frutteto piantato nel parco Santa Croce a Carpi (Modena) che si estende per 26 ettari. C’è di tutto: ciliegi, albicocchi, meli, peri, susini, peschi, cotogni, aceri. Questo giardino sarà inaugurato ufficialmente il prossimo maggio.
Allo stesso modo a Roma sul colle del Palatino è nato un mini vigneto tra i resti archeologici: si tratta di un’uva della varietà Bellone, particolarmente amata da Plinio il vecchio. Così come mi sembra particolarmente interessante l’esperimento in atto a Perugia nell’orto di S.Pietro, che fu creato nel 2015 dal dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università e che manifesta una vocazione sperimentale. Infatti sono state seminate certe varietà locali di ortaggi, attingendo i semi alla banca del Germoplasma dell’ateneo stesso. Il primo esperimento ebbe a protagonisti dei pomodori e poiché la speriemntazione ha dato esiti positivi si è deciso di continuare l’esperimento con altri semi.
Non meno interessante il progetto che si va realizzando in Val di Fiemme, Trentino per la rinascita dei boschi. Anche qui come altrove c’è all’origine un evento naturale: la tempesta Vaia che nell’ottobre di quattro anni fa distrusse 40 milioni di alberi sulle Dolomiti e sulle Prealpi venete. Ovviamente l’obiettivo è quello di fa rinascere i boschi e dunque la Magnifica Comunità di Fiemme ha in programma di piantare cinquemila alberi, dagli aceri ai frassini dagli abeti rossi alle betulle.Mi sembra una rinascita, tra tante chiacchiere questo è veramente un trionfo del verde.