Cinema e televisione inquinano? La risposta è sì. Oggi ne scrivono in tanti come se fosse un argomento nuovo. Noi di Impakter Italia nel 2000 ne avevamo già scritto quando uscì la notizia che “80 milioni di persone che guardavano in contemporanea la serie Birdbox su Netflix, producevano circa 66 milioni di tonnellate di Co2. Come fare avanti ed indietro tra Londra ed Istanbul 40 mila volte in macchina”.
Quel post si apriva così:”Santa televisione abbiamo detto da quando è stata inventata. Santo internet e lo streaming abbiamo detto quando abbiamo visto i film a casa sul divano. Nel periodo ormai alle spalle della quarantena ed in questo momento ancora incerto della ripartenza, la tv e l’intrattenimento via web sono stati e sono ancora molto padroni delle nostre giornate.
Eppure anche questo tipo di distrazione ha dei costi in termini di sostenibilità che non sono più accettabili. È stato calcolato, per esempio, che 80 milioni di persone che guardano in contemporanea la serie Birdbox su Netflix, producono circa 66 milioni di tonnellate di Co2. Come fare avanti ed indietro tra Londra ed Istanbul 40 mila volte in macchina. Nessuno farebbe viaggi del genere ma 80 milioni di persone hanno guardato quella serie. Per dare un’idea, nel 2018 l’Italia ha prodotto 428 milioni di tonnellate di Co2 ed è in calo grazie soprattutto a due fattori: più fonti di energia rinnovabili (idroelettrica ed eolica) e maggior efficentamento energetico nel settore industriale“.

I costi di una serie tv
Per essere vista nelle case dei clienti, un contenuto video in streaming “viaggia attraverso una rete complessa cavi, router, data center ecc.ecc. che consuma enormi quantità di elettricità. Questa elettricità – fa sapere SaveonEnergy – a sua volta genera biossido di carbonio (CO2), che può lasciare un impatto devastante sull’ambiente”.
Con la chiusura delle attività ricreative tutti abbiamo consumato più televisione ed internet per svago – oltre che per lavoro chi ha potuto farlo – e necessariamente abbiamo consumato una quantità di elettricità e prodotto anidride carbonica in quantità ancora non del tutto quantificabile. Poco aiutati bisogna dire, anche dalle “maratone” di serie tv annunciate e trasmesse da tv e piattaforme streaming. Il binge-watching (abbuffata di visioni cioè maratone tv) del mondo produce tanta CO2 quanta ne producono sei viaggi in auto verso Marte e ritorno con spazio per una deviazione intorno alla luna, secondo una ricerca di Save On Energy. I film e le serie originali più popolari di Netflix nell’anno fino a settembre 2019 hanno prodotto un totale complessivo di quasi 1,5 miliardi e mezzo di chili di CO2, pari a 4,6 miliardi di km percorsi in auto.
Dalla quantità di energia necessaria per alimentare i set, le telecamere, l’illuminazione e le strutture dello studio, la post-produzione e i costumi – tutto si somma. Cresce persino la preoccupazione per l’impronta di carbonio delle piattaforme di streaming”.