Forse non vi e’ ancora capitato di vederne uno sul vostro balcone, però da qualche tempo non vi spiegate perché il balcone è sempre cosi sporco di terra e le vostre amate piante così – come dire – private dell’humus; quasi che qualcuno, un misterioso visitatore, avesse messo le mani nel terreno dei vostri fiori per scovare chissà quale tesoro. In realtà lo sconosciuto ospite del vostro balcone è il merlo, un uccello che da qualche tempo ama vivere in città.
Da quando? E chi lo sa con esattezza, gli esperti dicono da qualche decennio.Del resto non è il solo animale a considerarsi neo-cittadino:penso ai piccioni, alle cornacchie, ai ratti. Certo è che il merlo, animale selvatico, si è inurbato e vive con soddisfazione nei parchi e nei giardini delle nostre città, quelle italiane e in genere quelle europee. Da noi apprezza molto i balconi fioriti e fa il comodo suo. Non bastasse, la città – grande o piccola che sia – offre a questi uccelli cibo in abbondanza, basta pensare ai rifiuti. Per giunta la città offre ai merli, come agli altri volatili che si sono inurbati, una sicurezza assoluta: non ci sono i cacciatori!
Bisogna aggiungere un dettaglio, chiamiamolo così: il loro modo di cantare. Melodie che giungono fino a noi sotto forma di fischio:ci svegliano la mattina perchè quello per i merli è il momento di esibirsi e cantano (circa due ore). per cinque mesi, da marzo ad agosto, poi in inverno tacciono.
E bisogna dire che proprio il loro canto è apprezzato dagli abitanti delle nostre città. Forse proprio per questa simpatia che i merli suscitano, si fa fatica ad apprezzare il significato che viene comunemente dato alla parola merlo. Quando nei nostri discorsi quotidiani vogliamo indicare una persona sciocca o ingenua, diciamo infatti che è un merlo. Per colmo poi, nella realtà il presunto “merlo” si rivela un furbo di sette cotte.