Badolato è un borgo medievale situato nella provincia calabrese di Catanzaro. È allocato su una ampia zona collinare affacciata sul Mar Ionio, denominata Riviera degli Angeli. La costa dista meno di quattro chilometri dal borgo, che si trova a 240 metri di altitudine. Pertanto, da quasi le angolazioni si apre una vista sterminata sul mare. La località marittima più vicina è Badolato Marina, una frazione di Badolato. Il territorio di Badolato è dunque una meta perfetta sia per il turista amante del mare sia per quello che predilige un turismo lento, tra incursioni nell’entroterra, paesaggi da sogno, bellezze artistiche e antiche tradizioni culinarie.
Cenni di storia di Badolato
Il borgo fu fondato nel 1080 da Roberto il Guiscardo, un alto militare normanno, che vi fece costruire il castello. Nonostante la sua collocazione tra due profonde vallate, in funzione protettiva, il borgo fu attaccato nel 1269 da Ruffo di Catanzaro. Gli abitanti, rintanati all’interno delle mura, furono anch’essi conquistati. Badolato è passato poi sotto il controllo di vari feudatari, fino al 1806.
Il borgo
Badolato offre molto da vedere. In primis, la chiesa dell’Immacolata, una splendida struttura in pietra, risalente al 1680, collocata all’estremo del versante mare, appena fuori città a picco sul mare. Si tratta di un edificio pittoresco e grazioso, con i suoi decori in maiolica e stucco. Assolutamente da vedere anche la chiesa di Santa Caterina. Questo edificio religioso ha una storia bella e particolare: le donne del paese non volevano che il dipinto della santa fosse portato a Catanzaro per il restauro, temendo che non venisse restituito, così hanno occupato la chiesa per impedirne il trasporto. Un gesto che impose il restauro del dipinto in loco. Molto bella anche Piazza Castello, antistante l’antica fortezza che fu il primo edificio del paese.
Tradizioni e prelibatezze locali
A Badolato si celebrano abitualmente due grandi feste. Una è la festa patronale. Si tiene il 10 novembre, per celebrare Sant’Andrea di Avellino. L’altra è la Settimana Santa, con costumi e processioni. La zona è nota per la produzione di olio d’oliva, vino e frutta e per la sua cucina speziata. In particolare, la prelibata soppressata e il salame Nduja. Il borgo vanta anche una spiccata sensibilità per l’accoglienza. Nel 1997, il sindaco ha aperto un centro di accoglienza per i curdi. Da allora, la città ha continuato ad accogliere col medesimo spirito di ospitalità immigrati, turisti del nord Europa e visitatori mordi e fuggi che vengono per il sole, il mare e lo stile di vita lento.