Le temperature più fresche in Italia non significano che l’emergenza climatica stia migliorando (come riferisce questo articolo di Impakter Italia) o cessando. Anzi, tutt’altro. Lo sguardo globale fornisce una panoramica preoccupante. La situazione è infatti sempre più seria in Russia, dove si stanno verificando dei picchi di caldo anomalo. Le rilevazioni sono preoccupanti: alcune aree dell’Artico russo hanno fatto registrare temperature più calde del Mar Mediterraneo, a causa di un’ondata di calore. La colonnina di mercurio, a metà mese, ha toccato un livello più elevato sulle rive del Mare di Barents rispetto alle zone costiere di Croazia, Francia meridionale e anche dell’Italia.
Le rilevazioni sull’Artico
Nel dettaglio il meteorologo scozzese, Scott Duncan, ha sottolineato questo aspetto, con una serie di rilevazioni, rese disponibili immediatamente sul proprio account Twitter. E ha indicato di come si tratti di una situazione “veramente eccezionale per qualsiasi periodo dell’anno” ed essendo solo il mese di maggio è “sbalorditiva”. Il riferimento va in particolare ai villaggi posti nel circolo polare artico di Nizhnaya Pesha: nei giorni scorsi sono stati raggiunti e superati i 30 gradi. Nelle stesse ore, per dire, nel Mezzogiorno d’Italia non si andava oltre i 25.
It was hotter in the Arctic than pretty much all of your favourite European holiday destinations today.
This thread explains what is going on. https://t.co/TPFwF1IylV pic.twitter.com/WhVXjXLyCy
— Scott Duncan (@ScottDuncanWX) May 19, 2021
“L’idea principale è che alcune parti dell’Artico hanno il potenziale per registrare sbalzi di temperatura estremi”, ha osservato Duncan. L’esperto ha quindi ha ricordato che “ci sono innumerevoli esempi di caldo profondo nell’Artico risalenti a secoli fa”. Il problema di fondo resta la tendenza alla crescita: se nella media globale, dall’inizio del Novecento, è stata superiore a un grado, nell’Artico ha quasi toccato i tre gradi. “L’Artico si sta riscaldando molto velocemente, questo rende più probabili profonde ondate di calore (e le soglie estreme più facili da superare)”, ribadisce l’esperto. Insomma, sono attesi nuovi record. Del resto il 2020 è stato il secondo anno in cui c’è statola minore estensione mai rilevata del ghiaccio marino artico: poco meno del minimo del 2012.
The Arctic is warming 3-4 times faster than the rest of the world.pic.twitter.com/HINsjPBDkB
— Scott Duncan (@ScottDuncanWX) January 19, 2021
Caldo in tutta la Russia
Ma la questione non riguarda esclusivamente l’Artico. Stando a quanto riportato dal servizio meteorologico Roshydromet, l’ondata di calore si è espansa dalla Siberia sud-occidentale fino a quasi tutta la Russia centrale, colpendo più a sud anche le grandi città. Tanto per rendere l’idea: a San Pietroburgo è stato registrato, lo scorso 12 maggio, il picco di 26,7°C, mentre Mosca e altre città, nella giornata di lunedì, hanno abbattuto i record di calore di tutti i tempi.